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    PD contro Conte sugli Stati Generali: “Fa tutto da solo”. E spunta l’asse tra il premier e Casalino

    Giuseppe Conte con Rocco Casalino. Credit: Ansa
    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 7 Giu. 2020 alle 08:26 Aggiornato il 7 Giu. 2020 alle 08:27

    Si è acceso uno scontro nel governo sul tema degli Stati Generali, la due giorni che il premier Conte ha cercato di organizzare per mettere a punto le strategie economiche per la ripartenza del paese. Più nello specifico, il premier intendeva stabilire, in un “conclave” a porte chiuse con gli alleati di governo, quali fossero le modalità più adeguate per spendere i soldi in arrivo dall’Unione Europea. L’iniziativa però non è piaciuta a diversi esponenti del Partito Democratico. Non tanto per il merito, quanto piuttosto per il metodo. Il premier infatti, questa l’accusa dem, avrebbe fatto tutto da solo. Un protagonismo che non è andato giù a Franceschini e soprattutto a Gualtieri, il ministo più direttamente coinvolto nelle scelte su come spendere le risorse in arrivo da Bruxelles.

    Come scritto da Repubblica in un retroscena, dietro la mossa di Conte si celerebbe una strategia messa a punto con Rocco Casalino. E sarebbe proprio l’asse Casalino-Conte ad essere sgradita non solo al Partito Democratico, ma anche ad alcune componenti del Movimento Cinque Stelle. Davide Casaleggio starebbe studiando una nuova strategia, spalleggiato da Alessandro Di Battista. Si tratta proprio dell’asse che da sempre è più ostile all’alleanza col PD, e che guarda con una malcelata nostalgia ai tempi del governo con la Lega di Matteo Salvini.

    Al momento una crisi politica nell’esecutivo M5s-PD sembra lontana, ma i malumori per il protagonismo del premier comunque serpeggiano. Conte si fa forte anche dei sondaggi, che danno una sua ipotetica lista già al 14 per cento. Una leadership sempre più incisiva, quella del premier, a cui fa da contraltare uno Zingaretti che non tutti nel Pd ritengono adatto a guidare la nuova fase. In settimana ci sarà la direzione dei dem. Si capirà se questa crepa col premier verrà subito ricomposta, ma soprattutto qual è la direzione che il principale partito di centrosinistra vuole prendere, per se stesso e per il paese.

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