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    “Con M5s è finita”: la rabbia di Matteo Salvini dopo il caso Siri

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 3 Mag. 2019 alle 22:39 Aggiornato il 3 Mag. 2019 alle 22:52

    Siri Salvini | Volano parole forti tra i vicepremier: “È finita”. Dopo mesi di spaccature e tensioni su moltissimi temi tra le due parti giallo-verdi della maggioranza di governo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini avrebbe pronunciato la frase del capolinea per l’alleanza.

    In pubblico Salvini continua a mantenere l’apparenza della stabilità di governo, ma in un incontro a margine dopo una sua visita avrebbe detto questa frase. E la goccia che ha fatto traboccare il vaso è il caso Siri, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti indagato per corruzione (qui il caso Siri riassunto approfonditamente).

    Siri Lega

    “Armando Siri non si dimette e nella Lega nessuno lo molla”. A affermarlo sono fonti leghiste, all’indomani della bufera per il caso Siri, il sottosegretario con delega alle Infrastrutture e ai trasporti indagato per corruzione.

    Il premier Giuseppe Conte giovedì 2 maggio aveva infatti annunciato in conferenza stampa a Palazzo Chigi le dimissioni del sottosegretario. Adesso la Lega rilancia.

    Matteo Salvini Siri

    Insofferenti nei confronti degli alleati del M5s, i leghisti da tempo sperano che il loro leader si divida dai pentastellati.

    Salvini, dal canto suo, ha sempre detto di voler mantenere fede all’impegno preso con gli elettori sul contratto di governo che duri 5 anni.

    Ma nei giorni scorsi, al rientro dalla missione in Tunisia e prima di andare a trovare il premier ungherese Viktor Orban, Salvini avrebbe detto le famose parole.

    Arrivato a Palazzo Chigi, dopo il viaggio sul volo di Stato con Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno si sarebbe intrattenuto coi fedelissimi, in attesa dell’avvio della riunione del Consiglio dei ministri. E avrebbe pronunciato le fatidiche parole che hanno sorpreso tutti. Coi 5 stelle “è finita”, avrebbe insistito più volte il segretario leghista, sorprendendo i presenti.

    Nei comizi e nelle dichiarazioni ufficiali, il leader leghista continua a sostenere di voler portare avanti il governo con i pentastellati, come ha anche ripetuto da Modena, dove si trovava per una visita, ma dove è stato violentemente contestato.

    “Io questo governo lo porto avanti costi quello che costi perché la mia parola vale più di tutti i sondaggi”, ha garantito il vicepremier del Carroccio.

    Caso Siri M5S

    il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, parlando nel corso di una manifestazione elettorale in corso a Casoria ha risposto alle ultime provocazioni: “Il M5S voterà in consiglio dei ministri per la decadenza di Siri. Questa questione si poteva chiudere in due minuti”.

    “Ora mi meraviglio che la Lega su questa vicenda abbia fatto tutto questo casino” ha proseguito Di Maio.

    Il vicepremier pentastellato non parla di “fine della maggioranza”, ma lancia un monito: “Se diciamo che siamo il governo del cambiamento, che siamo diversi da quelli di prima non possiamo permettere che ci sia una persona che dalle carte sembra che abbia aiutato un piccolo personaggio e lo lasciamo a fare il sottosegretario” dice Luigi Di Maio.

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