Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Salvini: “Il fascismo, come il comunismo, è un’idea morta”

    Il leader della Lega Matteo Salvini

    Il leader della Lega ha rilasciato una lunga intervista al principale settimanale francese, Le Point

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 17 Ott. 2019 alle 14:44 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 19:24

    Salvini: fascismo idea morta

    Il fascismo e il comunismo sono un'”idea morta”, “sono morti da anni”: è il pensiero espresso da Matteo Salvini in una lunga intervista rilasciata al principale settimanale francese, Le Point, appena pubblicata. Il leader della Lega con il giornale transalpino ha affrontato tutte i temi caldi della politica italiana e ha esposto le sue posizioni su questioni internazionali.

    “Il fascismo, come il comunismo, è un’idea morta”, ha detto l’ex vicepremier ed ex ministro dell’Interno rispondendo alle prime domande di Le Point. “Sono fenomeni da studiare – ha proseguito -, ma nessuno dei due tornerà. Detto questo, citare D’Annunzio o affermare che alcune zone di Roma, come l’Eur, sono eredità di questo periodo, non vuol dire essere fascisti”.

    Dunque, secondo Salvini, nelle sue parole non ci sarebbero allusioni al fascismo, nemmeno con l’intervento dal balcone di Forlì, lo stesso da cui Mussolini pronunciò un discorso. “Non ho la minima idea di quali siano i balconi da cui ha parlato Mussolini. Ci sono giornali italiani che tuttavia si divertono con queste cose. Ripeto. Siamo nel 2019, il fascismo e il comunismo sono morti da anni”, ha ripetuto il segretario leghista.

    Salvini confessa: “La crisi? Sono stato ingenuo, ma rifarei tutto”

    Nell’intervista non sono mancate frecciate agli avversari. Salvini ha detto ad esempio di non temere Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva dopo l’uscita dal Pd, con lui protagonista di un acceso duello in tv a Porta a Porta.

    “Renzi non mi preoccupa – ha detto il leader della Lega – perché gli italiani hanno già avuto modo di sperimentare le sue promesse da marinaio, oltre che la sua disastrosa gestione del Paese. È abile a muoversi nei corridoi del Potere, ma la riscossa per l’Italia non verrà certo da lui, casomai saranno le centinaia di migliaia di uomini e donne libere in piazza con noi a Roma il 19 ottobre a segnare la rinascita del nostro orgoglio nazionale, per riprenderci le redini di un futuro che nessuna congiura di palazzo può sequestrare a lungo”.

    L’ex ministro ha detto di continuare a considerare la moneta unica europea come un male. In un suo libro, come gli ha ricordato Le Point, Salvini definì l’Euro un “crimine contro l’umanità”. Nell’intervista afferma che “è stato un brutto esperimento”. “Oggi molti Premi Nobel sono d’accordo – ha proseguito il leghista -. Detto questo, dato che la storia non può essere riscritta, stiamo lavorando per ridurre i danni causati dalle politiche monetarie e finanziarie. Le regole delle banche devono essere cambiate, le regole di Basilea e quelle del ‘Bail-In'”.

    Salvini ha affrontato anche la questione migranti: “In Italia abbiamo più immigrazione dai paesi cristiani e cattolici, dal Sud America e dall’Europa orientale. Qui, il problema è generalizzato e non solo legato alla religione musulmana. L’immigrazione più problematica, è vero, è spesso quella dei paesi del Nord Africa che mette insieme i problemi dell’immigrazione clandestina e quelli del radicalismo religioso. In Francia, a causa della sua storia, la presenza nordafricana è più massiccia”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version