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    Tasse ridotte per le donne, il rettore dell’università di Bari risponde a Pillon: “È una manovra civile. Gli auguro buona fortuna nel leggere il mondo”

    Da sinistra, Stefano Bronzini, rettore dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari, studenti fuori dall'Ateneo e il senatore della Lega Simone Pillon. Credits: Ansa
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 26 Mag. 2021 alle 17:50

    Il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, risponde al senatore della Lega, Simone Pillon, che nelle scorse ora ha contestato l’iniziativa dell’ateneo per incentivare le iscrizioni delle donne ai corsi di laurea tecnico-scientifici attraverso una riduzione delle tasse.

    Il commento sessista del senatore Pillon

    “L’Università di Bari spinge per far iscrivere ragazze a corsi di laurea tipicamente frequentati in prevalenza dai ragazzi. È naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, tipo ingegneria mineraria, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all’accudimento, come ostetricia”, ha scritto il senatore della Lega su Facebook. “Questo però non sta bene ai cultori del gender, secondo i quali ci devono essere il 50 per cento di donne nelle miniere e il 50 per cento di uomini a fare puericultura”. Secondo Pillon, “Imporre ai maschi di pagare più delle femmine per orientare la libera scelta di un percorso universitario è un modo di fare ideologico, finalizzato a manipolare le persone e la società”. “La cosa divertente – aggiunge Pillon – è che proprio sulla base della stessa ideologia gender, orgogliosamente propugnata dal Ddl Zan, agli studenti maschi basterà autopercepirsi come femmine per i pochi minuti necessari all’atto dell’iscrizione per poter beneficiare legalmente dello sconto“.

    La risposta del rettore dell’università di Bari

    Il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini risponde al leghista Pillon: “Posso dire che ovviamente la libertà d’espressione, sancita dalla Costituzione, permette a tutti di dire quello che si pensa, ma mi meraviglio che un componente del Senato non si ricordi che abbiamo soltanto fatto una cosa in linea con le normative europee e le linee date dal Ministero per le questioni di genere – spiega il rettore a Repubblica – Non credo che il consiglio d’amministrazione abbia preso provvedimenti che vadano al di fuori del nostro ambito decisionale e ritengo che sia una manovra civile. Gli auguro ogni buona fortuna, soprattutto nella capacità di lettura e interpretazione del mondo“.

    Leggi anche: Pillon contro l’università di Bari: “Femmine portate per materie legate ad accudimento. Ideologico imporre tasse più alte ai maschi”

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