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    Renzi: “Conte risponda sulla missione russa a Bergamo per il Covid”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 22 Mar. 2022 alle 12:33

    Renzi: “Conte risponda sulla missione russa a Bergamo per il Covid”

    Una commissione d’inchiesta sulla pandemia di Covid-19, per chiarire anche il “senso ultimo” della missione di medici e soldati russi a Bergamo durante la prima ondata. Lo ha chiesto Matteo Renzi, dopo le polemiche per le “dichiarazioni minacciose” rivolte all’Italia da un dirigente del ministero degli Esteri russo, che nel fine settimana ha parlato di “conseguenze irreversibili per l’Italia”  nel caso di nuove sanzioni contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina.

    A far discutere sono state le dichiarazioni del direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, che in un’intervista ha annunciato una dura risposta alle sanzioni di Stati Uniti e dell’Unione Europea, definite “illegittime”, citando anche l’Italia e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Commenti che hanno suscitato la reazione ferma della Farnesina, oltre che di Mario Draghi, che ha espresso “piena solidarietà” a Guerini. In particolare, Draghi si è scagliato contro le parole usate da Paramonov riguardo l’aiuto offerto da Mosca all’Italia nei primi giorni della pandemia. “All’Italia è stata fornita un’assistenza significativa”, ha detto Paromonov in una intervista all’agenzia di stampa Ria Novosti. “E una richiesta di assistenza alla parte russa fu inviata anche dal ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini, che oggi è uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano”.

    “Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile”, la netta risposta di Draghi. “Il ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del governo e mio personale”, ha aggiunto.

    Solidarietà espressa anche da Matteo Renzi , che sul suo sito ieri ha chiesto di “fare chiarezza” l’arrivo di medici e uomini dell’esercito russo nell’epicentro della pandemia “voluto da un accordo tra Putin e Conte”. “Penso che la domanda sul senso ultimo della missione (…) sia una domanda cui può rispondere solo l’ex premier Conte”, ha detto il leader di Italia Viva, citando anche gli interrogativi posti dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. “Continuo a non capire perché sulla gestione della pandemia Covid si rifiuti di fare una commissione parlamentare d’inchiesta che sarebbe molto utile per fare chiarezza”

    Anche una delle esponenti più in vista di Italia Viva, l’ex ministra Teresa Bellanova, ha attaccato l’ex presidente del Consiglio e attuale leader del Movimento 5 Stelle, chiedendo chiarimenti per la spedizione russa a Bergamo. “Non fummo coinvolti in cabina di regia e nemmeno in Consiglio dei ministri: nessun confronto”, ha detto l’ex ministra dell’Agricoltura del governo Conte bis. “In altri casi l’aiuto di paesi stranieri ci veniva anticipato, magari informalmente. Per la Russia non avvenne”, ha aggiunto, ipotizzando che la “mossa di Putin” fosse “volta a ottenere altro”. “Le parole dell’altro giorno di Mosca contro il ministro Guerini sono state inquietanti, oltre che irricevibili”, ha continuato. “Forse, e lo dico in maniera retorica, ci sono fatti che, visto ciò che sta accadendo, andrebbero spiegati da parte dell’ex premier”.

    “Questa vicenda è molto chiara e trasparente”, ha detto ieri Conte in risposta alle critiche. “Avvertii anche il ministro della Difesa, avvertii gli altri ministri e accettammo questo aiuto, questo gesto di solidarietà”, ha affermato il leader del Movimento 5 Stelle, spiegando la ragione della missione. “In un momento di estrema difficoltà del paese c’è stata da parte della Russia, e di Putin in particolare, l’offerta della disponibilità di mandare un gruppo di sanitari, scortato dai militari, in ragione della grande esperienza da loro maturata in questo settore nelle precedenti pandemie”, ha detto. “Direi che tutte le insinuazioni, le allusioni, le preoccupazioni che oggi sorgono non hanno alcun fondamento”, ha aggiunto, ricordando che sul tema è stata redatta una relazione del Copasir “che ha ascoltato sia i direttori dell’intelligence sia il ministro della Difesa”.

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