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    Elezioni Emilia Romagna, Bonaccini: “Tra Pd e M5s più cose che uniscono anziché quelle che dividono”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 5 Nov. 2019 alle 15:27 Aggiornato il 19 Nov. 2019 alle 16:57

    Regionali Emilia Romagna, Bonaccini: “Tra Pd e M5s più cose che uniscono anziché quelle che dividono”

    Il presidente della regione Emilia Romagna, e probabile candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini ha detto la sua sull’eventuale accordo per le regionali del prossimo 26 gennaio tra Pd e M5s. “Per fare un possibile accordo bisogna essere in due. Mi pare ci siano più cose che uniscono di quelle che dividono”, ha detto Bonaccini, sottolineando che le due condizioni per un accordo sono sedersi intorno a un tavolo per discutere e far sì che anche il M5s porti progetti e idee per migliorare la regione e farla competere in Europa.

    “Il Movimento 5 Stelle potrebbe portare proprie sensibilità e idee per migliorare anche un progetto e un programma che non può fermarsi a quello che abbiamo fatto, ma deve immaginare una società futura nella quale l’Emilia Romagna vuole competere con i territori più avanzati d’Europa e del mondo”, ha detto Bonaccini.

    Il governatore che sta per finire il suo mandato ha poi sottolineato che un accordo tra Pd e M5s ha senso solo se il suo significato non è quello di battere un avversario, perché in questo modo si avrebbe solo l’effetto di prendere in giro i cittadini.

    Il nodo dell’accordo tra dem e Cinque Stelle è uno dei più caldi a pochi mesi dalle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna. L’esperimento, avviato per la prima volta in Umbria lo scorso 27 ottobre, non ha dato i risultati sperati. Non è chiaro quindi se i due partiti di maggioranza torneranno a percorrere la strada dell’alleanza, e se il M5s sosterrà la candidatura di Bonaccini, a cui il Pd non vuole rinunciare.

    Il presidente emiliano, esponente dem, ha detto poi di avere il sostegno di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, “ha addirittura aggiunto tramite suoi esponenti, penso a Rosato, che sosterrà la mia candidatura con o senza i Cinquestelle”, ha detto Bonaccini.

    “Penso che sia una battaglia dove non è che si gioca la partita perché il giorno dopo vincano Renzi, Salvini, Zingaretti, Di Maio, Meloni o meno. Il giorno dopo a governare l’Emilia-Romagna per cinque anni, non per due giorni, ci saranno o Bonaccini o Borgonzoni. Quindi i leader nazionali” sono “benvenuti, ma nel merito di questioni che aiutino l’Emilia-Romagna, non per un gioco nazionale nel quale il tema è chi tra loro prevale o soccombe”, ha proseguito Bonaccini.

    Un passaggio delle sue dichiarazioni ai giornalisti a Bruxelles è stato dedicato alla plastic tax. “A mio parere servono incentivi e sostegni per la riconversione della filiera in alcuni casi”, ma “non tasse. Quello che ho detto al governo, ma credo che troveremo una risposta positiva, è che è giusto l’obiettivo”, ma si “deve evitare di scaricare i costi aggiuntivi sulle famiglie”, e “addirittura peggio sarebbe il rischio di perdita di posti di lavoro”, spiega Bonaccini. “Abbiamo bisogno di accompagnare la transizione verso il plastic free, che è doverosa e necessaria, con azioni che invece che tasse debbano prevedere incentivi alla riconversione, premialità verso il riciclo, il riuso o anche altri materiali tipo le bioplastiche”.

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