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    Prodi a Letta: “I diritti non bastano, il Pd faccia più proposte forti”

    Credit: ANSA/ ANGELO EMMA

    "Se c'è una proposta forte verso il popolo, gli elettori, poi le correnti si adattano". Il padre dell'Ulivo manda questo messaggio al segretario dem perché riesca a giocare da "federatore" della sinistra. Letta replica: "Quando parla Prodi va sempre ascoltato"

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 20 Set. 2021 alle 10:23

    Il programma attuale del Pd è un po’ troppo ristretto“. Lo ha detto Romano Prodi ospite a Mezz’ora in Più da Lucia Annunziata. Per l’ex premier servirebbe al Pd “una proposta forte sul lavoro per costruire un’alleanza più larga. Ci vuole un qualcosa che sul lavoro, sul tipo di crescita, sul post pandemia, acquisti più fascino anche fuori“. Il padre dell’Ulivo si rivolge al segretario del Pd Enrico Letta indicando una direzione di marcia per il partito. “Giustamente, (Letta, ndr) ritiene così importanti i diritti individuali ma – dice ancora il Professore – non bastano. Adesso bisogna coinvolgere la gente“.

    A Letta “glielo ho detto”, ha aggiunto Prodi sottolineando che “questo governo ha creato ottimismo, ora si può diffondere il messaggio che ce la faremo. In questo momento un partito politico che esce con una proposta, che dice di rendere la speranza della gente un’ascesa duratura, è importantissimo”.

    Prodi dice che il segretario dem ha bisogno di avere un messaggio che faccia convergere le diverse anime del partito. “Letta è il più adatto ad essere un federatore. Se c’è una proposta forte nei confronti degli elettori, le correnti si adattano“, spiega l’ex premier.

    La risposta di Enrico Letta

    “Io sono sempre molto attento a quello che dice Romano Prodi e mi sento in linea con molte scelte da lui fatte in passato. Oggi ha detto cose importanti, su questo lavoro di federare la coalizione e alle amministrative c’è un primo passo. Io ascolto quello che dice Prodi ma non chieda di ascoltare Salvini”: così il segretario del Pd a Skytg24. “Io penso che non esistano due campi diversi, quello dei diritti e quello del sociale. Io penso che esista il tema di rendere la persona protagonista“.

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