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    Conte ter? Se salta, via libera a un nuovo premier: ecco i nomi in lizza

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 27 Gen. 2021 alle 09:19

    Ieri il premier Giuseppe Conte è salito al Quirinale e ha presentato le dimissioni. Mentre si lavora a caccia di voti per un Conte ter, si fa strada la possibilità che questa volta l’avvocato non riesca a ottenere un nuovo incarico. E così è partito il totopremier. Tra i profili papabili emergono i nomi di Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea (Bce), e Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale.

    Un altro nome al femminile è quello di Elisabetta Belloni, attuale segretario generale della Farnesina. Sempre tirato in ballo il ministro della Cultura Dario Franceschini (Partito Democratico) e quello della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) – che intanto ha aperto a un nuovo patto con Italia Viva ma sempre con Conte. Da giorni circola anche il nome di Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno. Altre ipotesi, forse meno percorribili ma comunque ventilate, e che portano entrambe al M5s sono quelle del ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che ieri ha sintetizzato “o Conte o elezioni” – e del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

    Un’idea delle ultime ore è addirittura uno scambio: Paolo Gentiloni che lascia la commissione europea per tornare a fare il premier, e Conte che va al suo posto. Un po’ come Romano Prodi nel 1999, dopo il suo primo governo.

    Nonostante la smentita, continua a circolare il nome di Carlo Cottarelli, editorialista ed economista, potrebbe essere lui a sostituire il premier Giuseppe Conte dopo le dimissioni. Già nel 2019 Cottarelli era stato incaricato dal Presidente della Repubblica per formare un nuovo Governo.

    Anche Roberto Fico rientra tra i nomi dei potenziali candidati premier dopo le dimissioni e il mancato nuovo incarico a Giuseppe Conte. Fico è un politico italiano afferente al Movimento 5 stelle: dal 2018 è stato nominato Presidente della Camera dei Deputati. Il Presidente della Repubblica gli aveva già conferito un mandato esplorativo nel 2018 per verificare se vi fossero le condizioni per formare una maggioranza tra Pd e M5s.

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