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    Nomine Rai, chi vince chi perde. Ecco gli altri nomi in lizza

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 11 Lug. 2021 alle 08:28 Aggiornato il 11 Lug. 2021 alle 09:19

    Comincia a serpeggiare una certa inquietudine a Palazzo Chigi che la candidata Presidente della Rai non riesca a superare il voto (ci vuole una maggioranza a 2/3 ed è un voto segreto) della Commissione Parlamentare di Vigilanza.

    Secondo un autorevole rappresentante della Commissione, alla Soldi ad oggi mancano 7/8 voti, un’enormità se si pensa che i membri della Commissione sono 40 (al momento a Draghi mancano i voti di Lega e Forza Italia; senza i quali la Soldi non può essere eletta).

    Molto in realtà dipenderà anche dal voto del 14 prossimo del Parlamento sui 4 restanti membri del Cda Rai da designare. Si parla di un tentativo (invero molto improbabile) di scalzare il rappresentante di Fratelli d’Italia per portare la giannilettiana Agnes (già sonoramente bocciata da Palazzo Chigi come possibile Presidente ) in Cda.

    Tentativo di difficilissima riuscita anche perché Draghi ha trovato un “appeasement” politico istituzionale con Giorgia Meloni ma che comunque crea ulteriori tensioni in una Commissione già di per se irritatissima con Mario Draghi (ad esclusione ovviamente del Pd gran beneficiato delle nomine a Viale Mazzini) per il metodo seguito.

    Ma “chi vince e chi perde (per ora)” nella vicenda Rai? Perde sicuramente il centrodestra di governo (Lega e Fi) perché il nuovo Ad Fuortes è di liturgia Goffredo Bettiniana e pure la nuova Presidente è vicina al Pd.

    Perde Salvini che ha fortemente sponsorizzato Marcello Ciannamea come Ad ma che difficilmente ora, spiegano fonti di primo piano di via Belllerio, avrà il coraggio di andare fino in fondo e bocciare Marinella Soldi in vigilanza dando così uno schiaffo morale a Mario Draghi.

    Perdono i 5 Stelle che avevano l’AD e ora rischiano di perdere anche la direzione del Tg1. Vince alla grande il Pd che dopo la parentesi gialloverde si riprende la Rai con gli interessi. Vince il Ministro Colao che si ritrova la Presidente della Fondazione Vodafone a Presidente della Rai.

    Nel frattempo, per cercare di ottenere i voti di Lega e Forza Italia in Vigilanza, Palazzo Chigi dovrà subito cominciare il “gioco delle compensazioni”. Per questo già si parla di un possibile approdo di Gennaro Sangiuliano al Tg1 (nell’eventualità Mario Orfeo potrebbe essere spostato a Rai 1) e di Marcello Ciannamea Direttore generale di viale Mazzini.

    In ascesa per un posto di Dg anche la Calandrelli (in ottimi rapporti con Fuortes) e la grillina Beatrice Coletti. Alla finestra Roberto Sergio, vicino al centrodestra ma gradito anche a sinistra (Casini ma anche Gianni Letta).

    Intanto, già si parla di un possibile approdo di Angelo Mellone alla direzione di Rai 2 così come della possibile riconferma di Bulbarelli allo sport e di un ruolo maggiore per Angela Mariella, attualmente a Isoradio. Nella trattativa per le “compensazioni”, inoltre, rientrerà anche il nascituro portale di informazioni on-line targato Rai e il canale in Inglese ritenuto di fondamentale importanza dai big leghisti.

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