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    Caso nave Gregoretti, Salvini: “Rischio fino a 15 anni di carcere. Voglio vedere stavolta cosa farà il M5S”

    Il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al presidente del Senato l'autorizzazione a procedere per sequestro di persona nei confronti di Matteo Salvini

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 18 Dic. 2019 alle 08:21 Aggiornato il 18 Dic. 2019 alle 15:54

    Caso nave Gregoretti, Salvini: “Rischio fino a 15 anni di carcere”

    Il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al presidente del Senato l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona nei confronti di Matteo Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno.

    La vicenda è relativa al blocco della nave Gregoretti con 131 migranti a bordo avvenuto a luglio 2019. A rivelarlo è stato lo stesso Salvini, ospite della trasmissione ‘Fuori dal Coro’ di Rete Quattro condotta da Mario Giordano trasmessa martedì 17 dicembre.

    Il leader della Lega ha detto che rischia “fino a 15 anni di carcere” per il caso legato alla nave della Guardia Costiera Gregoretti.

    “Ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l’interesse del suo Paese” ha aggiunto Salvini, mostrando la lettera firmata da Nicola La Mantia che, insieme a Sandra Levanti, Roberto Corda ha espresso parere contrario a quanto suggerito dal procuratore Zuccaro.

    La procura di Catania aveva infatti chiesto l’archiviazione delle accuse contro Salvini, ma il tribunale dei ministri, nella medesima composizione del caso Diciotti, vuole invece procedere per processare l’allora ministro dell’Interno accusato di sequestro di persona.

    La nave Gregoretti della guardia costiera italiana, a luglio, aveva preso a bordo 131 migranti tratti in salvo in parte da un peschereccio siciliano e in parte da un gommone, pochi giorni dopo l’approvazione del decreto sicurezza-bis che aveva introdotto multe pesantissime a carico delle navi che avessero soccorso migranti portandoli in acque italiane senza autorizzazione.

    La nave della guardia costiera si era diretta verso Lampedusa ma il Viminale aveva negato lo sbarco e l’unità militare italiana era rimasta diversi giorni in mare in attesa che la commissione europea riuscisse ad ottenere da cinque Paesi la disponibilità ad accogliere parte dei migranti. Solo dopo, l’allora ministro dell’Interno aveva dato l’autorizzazione allo sbarco dei migranti dalla nave militare che nel frattempo era stata dirottata nel porto di Augusta.

    L’inchiesta aperta dalla procura di Catania sembrava essersi conclusa senza l’individuazione di alcun reato a carico di Salvini e il procuratore Carmelo Zuccaro, dalla prima ora favorevole alle politiche anti-immigrazioniste di Salvini, aveva trasmesso gli atti al tribunale dei ministri chiedendo l’archiviazione di ogni accusa.

    Il tribunale dei ministri, però, nella medesima composizione del caso Diciotti, vuole invece procedere per processare l’allora ministro dell’Interno accusato di sequestro di persona.

    Anche oggi, mercoledì 18 dicembre, l’ex ministro dell’Interno è tornato sulla vicenda e a Radio Radicale ha detto: “La magistratura butta soldi e tempo a perseguire me che ho agito nel pieno interesse del Paese, sulla scorta di accordi internazionali e non persegue chi davvero delinque. Sono curioso di vedere che posizione terrà il Movimento Cinque Stelle che sulla vicenda analoga della nave Diciotti votò contro la richiesta del Tribunale dei Ministri”.

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