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    Mimmo Lucano potrà tornare a Riace, ma solo per il comizio e per votare

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 24 Mag. 2019 alle 13:00 Aggiornato il 25 Mag. 2019 alle 09:57

    Mimmo Lucano, il sindaco sospeso di Riace, attualmente sottoposto a divieto di dimora nel suo Comune, in questi giorni potrà tornare in paese, più volte, ma solo per partecipare a un comizio e per votare. L’ex primo cittadino, potrà, oggi, venerdì, dalle ore 18 alle 21, partecipare al comizio di chiusura della lista ‘Il cielo sopra Riace’ in cui è candidato come consigliere. E avrà la possibilità di tornare a Riace anche domenica, ma solo per andare al seggio a votare.

    Mimmo Lucano | Il sindaco sospeso potrà tornare a Riace, ma solo per il voto

    La decisione è stata presa dal presidente del tribunale di Locri senza penale dibattimentale Fulvio Accurso accogliendo la richiesta dei difensori. Il pm aveva espresso parere favorevole solo per il voto.

    Mimmo Lucano, rinviato a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio, è attualmente sottoposto a divieto di dimora nel Comune in provincia di Reggio Calabria. Nonostante ciò, ha deciso di candidarsi come consigliere comunale alle elezioni amministrative del 26 maggio, a sostegno della candidata sindaco Maria Spanò, della lista ‘Il cielo sopra Riace’.

    > Ora qualcuno chieda scusa a Mimmo Lucano

    Lucano si sta preparando alla prima udienza del processo a suo carico, in programma l’11 giugno. Il sindaco sospeso è accusato di aver favorito matrimoni di comodo tra cittadini di Riace e migranti e di aver realizzato una frode negli appalti della gestione dei rifiuti del piccolo Comune reggino. Ma le accuse a suo carico sono state in gran parte smontate.

    Lucano è stato riabilitato dalla Cassazione, perché secondo i giudici non avrebbe favorito matrimoni di comodo tra cittadini del suo comune e migranti, né risultano frodi negli appalti della gestione dei rifiuti del Comune.

    Il 21 maggio il Tar ha affermato che il Comune di Riace è stato illegittimamente escluso dal ministero dell’Interno dal sistema Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

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