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    Sala sul candidato di centrodestra Bernardo: “Chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista è indegno di guidare Milano”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 14 Ago. 2021 alle 13:30 Aggiornato il 14 Ago. 2021 alle 13:46

    Sala sul candidato di centrodestra Bernardo: “Chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista indegno di guidare Milano”

    “Sono convinto in modo assoluto che chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non sia degno di guidare la nostra città, Medaglia d’oro della Resistenza”, questo l’affondo di Beppe Sala sul candidato sindaco per il centrodestra a Milano Luca Bernardo, che ha dichiarato di “non distinguere fra fascisti e antifascisti ma tra le persone”. Dopo la notizia del possesso di un porto d’armi e della pistola che il primario di pediatria del Fatebenefratelli ha dichiarato di portare con sé in ospedale, il numero uno di Palazzo Marino aveva deciso di non alzare i toni ma invocare solo “massima trasparenza” da parte di tutti i candidati.

    L’uscita di ieri di Bernardo, però, ha provocato il primo cittadino, che corre per un secondo mandato, perché ha messo in discussione valori considerati non negoziabili. “Il Dottor Bernardo è uno dei miei competitori all’elezione a sindaco di Milano. A lui e agli altri ho deciso di non rispondere mai. Porterò avanti le mie idee e poi decideranno i milanesi chi è più degno di guidare Milano fino al 2026”, ha scritto nel post condiviso sui social. “Ma in questa occasione non posso esimermi dal dire la mia. Certi valori non sono mode, sono il frutto del sacrificio di nostri concittadini per garantire la democrazia contro ogni forma di dittatura. Di cui godiamo anche oggi”.

    “Non distinguo le persone tra fasciste e antifasciste, ma solo in base all’esperienza e la competenza. Falcone e Borsellino sono due eroi della nostra nazione e non solo”, queste le parole con cui ieri l’esponente di centrodestra ha commentato il caso del sottosegretario leghista Durigon,  che ha proposto di intitolare al fratello di Benito Mussolini il parco di Latina attualmente dedicato ai due magistrati caduti vittime della mafia.

    Subito dopo anche la segretaria del Pd cittadino, Silvia Roggiani, aveva commentato le dichiarazioni dell’avversario. “È inaccettabile che il candidato del centrodestra per Milano, città medaglia d’Oro alla Resistenza, abbia difficoltà a definirsi un cittadino antifascista. Che queste ambiguità siano effetto di certe indegne simpatie nere venute fuori proprio in questi giorni in casa Lega? Se Bernardo è pronto a rinnegare i valori democratici e antifascisti sui cui si basa la nostra Costituzione per raccattare qualche voto, questo la dice lunga sul modello di politica che intende portare avanti. Anziché citare impropriamente le donne e gli uomini che hanno sacrificato la loro vita per liberare l’Italia dall’orrore nazifascista, chieda scusa ai milanesi e alla città di Milano per queste parole vergognose”, ha dichiarato l’esponente dem.

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