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    La denuncia di Michela Murgia: “Scrofa, Palla di lardo: tutti gli insulti che ho ricevuto dai fan di Salvini”

    "Quello che mi sono sentita dire negli ultimi 14 mesi non ha precedenti. 14 mesi. Tanto è durato il governo uscente, tanto è durato il processo di promozione dell'insulto da bar a linguaggio istituzionale. Questi commenti sono apparsi a centinaia sulle pagine ufficiali di un partito e di un ministro e non sono mai stati rimossi senza ricorrere a segnalazione o querela"

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 30 Ago. 2019 alle 11:11 Aggiornato il 30 Ago. 2019 alle 11:16

    La denuncia di Michela Murgia: “Tutti gli insulti che ho ricevuto dai fan di Salvini”

    La scrittrice Michela Murgia denuncia  tutti gli insulti subiti dai fan di Salvini durante i quattordici mesi del governo Conte. Murgia li elenca tutti con un post su Facebook: “Scrofa. Palla di lardo. Cesso ambulante. Vacca. Peppa Pig. Sbaglio di natura. Spero ti stuprino. Anzi no, per rispetto allo stupratore. E poi saresti contenta, che tanto a te sennò chi ti si scopa. Scaldabagno con le gambe. Tro*a schifosa. Ti vedo e vomito. È chiaro perché tu voglia i ne*ri in Italia. Fai ca*are, maiala. Mettiti a dieta. Vai in giro col burqa. Non ti insulto che ti ha già insultata la natura. Madonna se sei brutta. Sei più bella che intelligente. Povero il tuo compagno, che ogni mattina si sveglia e deve vederti. Ma poi tu mica lo avrai un compagno. Sarai lesbica come minimo. Faccia di mer*a. Dovresti solo stare zitta”.

    Dichiara di essere sui social da 11 anni e che solo negli ultimi mesi si sono intensificate le offese nei suoi confronti. Attribuisce la causa di questo linguaggio a un clima “da bar” che il governo di Conte, Salvini e Di Maio avrebbe reso “istituzionale”: “Quello che mi sono sentita dire negli ultimi 14 mesi non ha precedenti. 14 mesi. Tanto è durato il governo uscente, tanto è durato il processo di promozione dell’insulto da bar a linguaggio istituzionale. Questi commenti sono apparsi a centinaia sulle pagine ufficiali di un partito e di un ministro e non sono mai stati rimossi senza ricorrere a segnalazione o querela”, scrive.

    Le frasi shock infatti erano comparse a giugno sul gruppo Facebook “Uniti a Salvini” che conta oltre 13mila seguaci nei commenti ad un post che pubblicava un articolo di sintesi del suo intervento a Bologna in piazza Maggiore per la Repubblica delle Idee.

    Il corpo della donna viene utilizzato come obiettivo dell’odio collettivo: “Si chiama “bodyshaming”, denigrazione del corpo, ma in realtà serve ad annichilire lo spirito. Sulle donne ha un impatto violentissimo, perché nella nostra società il corpo femminile è demanio pubblico. Continuamente sottoposto a giudizio, è usato come rappresentazione e incarnazione di valore (o disvalore) collettivo ed è il bersaglio primo di ogni attacco alle donne dissenzienti”, denuncia Murgia.

    “Michela Murgia speriamo che ti violentino”: frasi shock su gruppo social pro Salvini
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