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    Mattarella: “Il vaccino è un dovere. La libertà è limitata dal virus, non dal Green Pass”

    Sergio Mattarella (Credits: Emmanuele Contini/NurPhoto)
    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 28 Lug. 2021 alle 18:43 Aggiornato il 28 Lug. 2021 alle 18:51

    Mattarella: “Vaccinazione dovere morale e civico, la pandemia non è finita”

    “La vaccinazione è un dovere morale e civico”: lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio organizzata dall’associazione stampa romana al Quirinale.

    Un messaggio chiaro, indirizzato ai no vax, ma anche a quei partiti e politici che ammiccano a quelle persone che non intendono vaccinarsi contro il Covid-19.

    La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni” ha sottolineato il Capo dello Stato.

    “Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico“.

    Pur non nominandolo mai direttamente, poi, Sergio Mattarella ha affrontato anche il nodo Green Pass. “La libertà è condizione irrinunziabile – ha sottolineato il Capo dello Stato – ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo“.

    “Se la legge non dispone diversamente si può dire: ‘In casa mia il vaccino non entra’. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio; perché preferiscono dire: ‘in casa mia non entra il virus'”.

    Mattarella ha anche parlato della scuola, sottolineando quanto sia fondamentale, a partire da settembre, il ritorno della didattica in presenza.

    “La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ovunque gravi. Sottolineo quelli del mondo della scuola” ha dichiarato il presidente.

    “Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione”.

    Motivo per cui “occorre tornare a una vita scolastica ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un‘assoluta priorità“.

    Mattarella ha anche parlato del Recovery Plan: “Gli interventi e le riforme programmate devono adesso diventare realtà. Quando si pongono in essere interventi di così ampia portata, destinati a incidere in profondità e con effetti duraturi, occorre praticare una grande capacità di ascolto e di mediazione. Ma poi bisogna essere in grado di assumere decisioni chiare ed efficaci, rispettando gli impegni assunti”.

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