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    Malan (FdI): “No a nozze gay, la Bibbia diceva che l’omosessualità è un abominio”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 23 Nov. 2022 alle 08:24 Aggiornato il 23 Nov. 2022 alle 08:27

    Fanno assai discutere le parole di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato. Intervistato dalla trasmissione di Radio1 Un giorno da pecora, il senatore è tornato sulle ragioni che lo hanno spinto a passare da Forza Italia al partito di Giorgia Meloni: “Il motivo principale per cui sono passato a FdI? Ad esempio la posizione del governo Draghi sulla legge Zan, a cui io sono contrario”. Durante l’accidentato percorso parlamentare della legge contro l’omotransfobia Malan fu uno dei più duri oppositori, giustificando la sua contrarietà al Ddl Zan con la fede.

    La chiesa valdese, però, di cui Malan fa parte, è favorevole ai matrimoni omosessuali: “Ma non abbiamo il dovere di obbedienza – ribatte il senatore – la chiesa Valdese è fondata sulla Bibbia e non sulla gerarchia”. L’ex Forza Italia trova rifugio nella Bibbia. Infatti, nonostante nel testo sacro non vi sia alcun riferimento ai matrimoni omosessuali, “c’è scritto di peggio – continua Malan – ed in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, a cui nessuno aveva pensato duemila anni fa”. E cosa ci sarebbe scritto nella Bibbia su questo tema? “C’è scritto che l’omosessualità è un abominio, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento”, spiega il senatore.

    Parole che inevitabilmente hanno scatenato un polverone politico. Lo stesso esponente dem Alessandro Zan ha commentato: “Questa è anche la posizione di Giorgia Meloni e del primo partito di governo?”. Dura anche la reazione di Carlo Calenda: “Non so come qualificare queste esternazioni — dice il leader di Azione —. Personalmente le considero indegne e sintomo di una profonda ignoranza. Se le nostre regole derivassero dal vecchio testamento non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico”. La neo-presidente di Azione Mara Carfagna ringrazia il senatore Malan “per aver spiegato perfettamente perché sono in Azione e non più con voi. Nel 2022 chi definisce l’omosessualità un abominio è fuori dal tempo e dalla storia”.

    A parlare per il Movimento 5 Stelle è Barbara Floridia, capogruppo dei senatori pentastellati. Per la senatrice “come fa il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, a non rendersi conto che accostare l’omosessualità alla parola abominio – qualsiasi sia la motivazione – è davvero sconcertante? I parlamentari di Fratelli d’Italia dovrebbero prendere le distanze da queste parole inqualificabili”.

    Visto il polverone, Malan ha poi replicato: “Al conduttore della trasmissione che mi chiedeva come mai fossi contrario al ddl Zan, visto che la chiesa valdese di cui sono membro è favorevole, ho risposto che la chiesa valdese è fondata sulla Bibbia, che è molto severa sull’omosessualità. E su specifica richiesta del conduttore ho citato come esempio Levitico 18:22. La prossima volta, per evitare problemi di comprensione a chi mi ha attaccato, mi limiterò a citare il numero del versetto”. “Ricordo anche a tutti costoro, sempre pronti a parlare di laicità dello Stato, forse senza sapere di cosa parlano, che riconoscere giudizi morali di una religione, non significa volerli applicare per legge o non rispettare coloro che li infrangono. Il Cristianesimo – continua il senatore di Fdi – insegna proprio il contrario. Mi sono sempre battuto per la libertà religiosa, e per la libertà sessuale delle persone. Libertà che vanno garantite in Italia e promosse nel mondo. Spesso la sinistra se ne è dimenticata”.

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