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    Liliana Segre contro gli haters: “Sono persone di cui avere pena”

    Liliana Segre

    La senatrice a vita è intervenuta a un seminario all'Università Iulm di Milano

    Di Alice Possidente
    Pubblicato il 28 Ott. 2019 alle 20:13

    Liliana Segre contro gli haters: “Sono persone di cui avere pena”

    Gli Haters? “Sono persone di cui avere pena e vanno curate”. Parola di Liliana Segre che oggi, lunedì 28 ottobre, è intervenuta a un seminario all’Università Iulm di Milano proprio per parlare del linguaggio dell’odio.

    “Io che ho vissuto Auschwitz sulla mia pelle, vi avverto: attenti a questa campagna d’odio”, intervista di TPI a Liliana Segre

    Liliana Segre, 89 anni, ex deportata dei campi di concentramento nazisti, riceve più di 200 messaggi di insulti al giorno. Ma non si è mai lasciata sopraffare: “Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio che quello”, ha detto la senatrice a vita.

    Quando le è stato chiesto: “Si possono recuperare persone come quelle?” ha risposto: “La speranza in una nonna c’è sempre, ma la realtà qualche volta si abbatte sopra la speranza con una bastonata tremenda. Io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui”.

    Le fake news a sfondo razzista e i massaggi di odio sono sempre esistiti ma, con l’avvento dei social, ora “circolano con grande facilità” ha detto Liliana Segre.

    La senatrice a vita ha anche ricordato come “ragazzini che andrebbero protetti usano Shoah party“, una chat in cui “si prende in giro l’Olocausto” e “si vedono cose anche più gravi”. E lei, sopravvissuta al lager di Auschwitz, conosce bene quel tipo di dolore.

    Il convegno era intitolato “Dal binario 21 ad Auschwitz: il linguaggio dell’odio” e agli studenti Segre ha detto “Ogni minuto va goduto e sofferto bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte, ma perdere tempo a scrivere a un 90enne per augurarle la  morte… Tanto c’è già la natura che ci pensa”.

    Liliana Segre si augura che in molti aderiscano alla Commissione anti-odio di cui si discuterà domani al Senato. “Se non mi aspettassi niente, non andrei a Roma – ha continuato  -, invece mi aspetto, anzi ritengo, che saranno molti che aderiranno a questa Commissione”. “Come si fa a non aderire a una Commissione contro l’odio? – ha concluso -. Sarebbe una brutta figura non farlo”.

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