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    Pescara, la Lega dice no alla cittadinanza onoraria per Liliana Segre. Fratelli d’Italia: “Estendere proposta anche ai parenti delle vittime delle foibe”

    La proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita era stata avanzata da Marinella Sclocco, consigliera comunale del centrosinistra.

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 7 Nov. 2019 alle 20:23

    Pescara, la Lega dice no alla cittadinanza onoraria per Liliana Segre

    La Lega di Pescara dice no alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

    La proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita era stata avanzata da Marinella Sclocco, consigliera comunale del centrosinistra.

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    “Mancano i presupposti per dare la cittadinanza onoraria perché manca un legame con il nostro territorio: a questo punto dovremmo conferirla anche ai tanti rappresentanti delle istituzioni che ricevono pubbliche offese e minacce”: così Vincenzo D’Incecco, capogruppo della Lega al comune di Pescara, ha motivato il no del Carroccio alla mozione della Sclocco.

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    “Sono gravi le minacce ricevute dalla Segre e sono gravi tutte le minacce ricevute sui social, e non solo, da qualsiasi personaggio pubblico e rappresentante delle istituzioni” ha dichiarato D’Incecco.

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    “Ancor più gravi, le minacce, se si riferiscono a fatti legati alla libera espressione di pensieri e atti nella attività istituzionale e parlamentare. Bene ha fatto il Prefetto ad assegnare la scorta alla senatrice Segre – conclude l’esponente della Lega – e bene farebbero i prefetti ad assegnare la scorta a tutti i rappresentanti delle istituzioni che quotidianamente, per l’espressione del proprio pensiero, ricevono minacce e offese”.

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    Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia al comune di Pescara ha detto la sua sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. “Non sono contrario e anzi rafforzerei l’idea della Sclocco, estendendola anche ad altre figure nel senso che ci sono anche parenti e vittime di altri fatti, ad esempio in riferimento alle foibe, che dovrebbero avere lo stesso trattamento e lo stesso riconoscimento, perché ritengo che per quanto riguarda questi fatti scandalosi non esista alcun tipo di colore o distinzione”.

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