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    Saranno anche misure sbagliate, ma Conte fa bene a non cedere all’Ue su Quota 100 e Reddito di cittadinanza

    Il premier italiano Giuseppe Conte. Credit: Alberto PIZZOLI / AFP
    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 6 Giu. 2019 alle 17:36

    Italia Ue – Ora scrivo qualcosa che so che creerà scompensi, discussioni. E ne sono contento. Perché il dibattito è il sale di qualsiasi democrazia sana e perché mi sono ripromesso, fin dall’inizio, di non partire prevenuto nonostante le diverse posizioni politiche rispetto all’attuale governo. E da fuori, da osservatore esterno, da persona che prova, nel suo piccolo, a giudicare ciò che vede, ritengo che il presidente del consiglio Giuseppe Conte abbia tutte le ragioni del mondo per difendere Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza che sono le proposte cardine della Lega e del Movimento 5 Stelle.

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    Sia chiaro: io sono tra quelli molto preoccupati delle sorti economiche di un governo che sembra assistere piuttosto che investire, con i giovani a spasso o emigrati in giro per l’Europa e i più anziani a farsi mantenere da un precariato sfruttato fino al midollo.

    Però un governo, in democrazia, viene votato per i suoi principi cardine (sempre che rimangano nei limiti costituzionali che il ministro dell’Interno ha scavalcato più volte) e questi due sono gli obbiettivi principali con cui si sono candidate le due forze di governo. È compito del Consiglio dei ministri ed è compito di tutti i funzionari di governo (lasciando fuori i burocrati) trovare la quadra perché l’Italia possa sostenere le proprie iniziative principali e indissolubili trovando i soldi da altre parti.

    Italia Ue – Possiamo non essere d’accordo, possiamo credere che i Reddito di Cittadinanza e Quota 100 siano due inutili misure assistenziali che non incidono nella crescita economica del Paese, ma se le due forze politiche più votate hanno deciso che quei due provvedimenti sono i loto punti di forza e sono state democraticamente elette non vedo perché la politica europea debba contraddire il voto popolare.

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    Mi spiego: c’è un problema di conti? Si sistemino i conti nelle modalità che il governo ritiene più opportune senza imporre linee politiche ma rimanendo nel campo finanziario.

    Per questo, insisto, fa benissimo Giuseppe Conte a tenere ben saldi i due punti fondamentali del suo contratto di governo senza cedere ai diktat di chi vorrebbe cancellarli: così facendo tra l’altro si otterrebbe solo l’effetto di avere due partiti che potrebbero giustamente lamentarsi delle ingerenze esterne di presunti poteri forti e prendere ancora più voti ovviamente alla prossima tornata.

    Conte dice che troveranno i soldi. Aspettiamo che ci dicano come. Con curiosità e con una certa impazienza. L’impazienza che accompagna le missioni che riteniamo impossibili ma meritano il credito di essere ascoltate.

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