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    Inchiesta Open, il caso “Stand by me” finisce in Vigilanza. La presidente Rai: “Illegalità competenza delle procure”

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 24 Nov. 2021 alle 19:21 Aggiornato il 24 Nov. 2021 alle 19:24

    L’inchiesta sulla fondazione Open arriva in commissione di Vigilanza, dove il Movimento 5 Stelle ha chiesto ai vertici della Rai chiarimenti sul caso “Stand by me”. La società di cui è titolare Simona Ercolani, tra le personalità coinvolte nell’indagine sulla fondazione legata a Matteo Renzi, è infatti uno dei “principali fornitori della Rai” come l’ha definita Primo Di Nicola, vicepresidente della commissione di Vigilanza. “Vi chiedo se vi siete occupati di questa vicenda e se l’avete fatto cosa intendete fare”, ha detto il senatore del Movimento 5 Stelle durante l’audizione della presidente della Rai Marinella Soldi e del nuovo amministratore delegato del servizio pubblico, Carlo Fuortes.

    Secondo Di Nicola, citando quanto riportato dalla stampa negli scorsi giorni, Ercolani avrebbe avuto un “ruolo fondamentale” in un’organizzazione interna alla fondazione Open impegnata nel  “dossieraggio” di esponenti del Movimento 5 Stelle, come Grillo, Luigi Di Maio, Di Battista, Fico, Taverna, Lombardi, Raggi, Appendino, Casaleggio e i giornalisti Travaglio e Scanzi, da colpire  con “rivelazioni mirate a distruggerne la reputazione e l’immagine pubblica”.

    “In tema di fake news le cronache di questo periodo hanno rivelato che avete il problema in casa”, ha detto Di Nicola, che chiesto anche chiarimenti sulle nuove nomine alla direzione dei Tg, che hanno lasciato il M5S a mani vuote scatenando la dura reazione del suo leader Giuseppe Conte. “Dalla lottizzazione partitica siamo passati a una lottizzazione fatta a palazzo Chigi, abbiamo consegnato la Rai al governo, quanto di peggio ci possa essere”, ha detto Di Nicola, che durante il suo intervento si è anche scagliato contro la “caccia alle streghe” nei confronti dei giornalisti di trasmissioni come Report e Presadiretta. Il riferimento era a una lettera anonima citata in precedenza da Davide Faraone, membro della commissione di Italia Viva, che conterrebbe segnalazioni relative al conduttore di Report Sigfrido Ranucci. Una lettera di cui l’amministratore delegato Fuortes ha detto di non essere a conoscenza. “È la prima volta che sento una cosa del genere, non è arrivato alcun tipo di denuncia formale o informale”, ha detto Fuortes.

    Riguardo la richiesta del M5S sull’inchiesta Open, la presidente Soldi ha detto di ritenere “che il compito di accertare la fondatezza dei rilievi da lei menzionati, riportati da alcuni organi di stampa, e la valutazione relativa a eventuali profili di illegalità competa alle procure”. Noi lavoriamo con tutti i produttori, come Rai e indipendenti e abbiamo rapporti fondati su specifici progetti editoriali. I fatti di cui lei parla avvengono prima del nostro arrivo”, ha aggiunto Soldi.

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