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    Beppe Grillo: “Conte ci ha restituito la dignità persa, non scambiamolo come una figurina”

    Beppe Grillo Credit: Ansa

    Proprio nei giorni di trattativa per trovare una maggioranza di governo, in un lungo post il guru pentastellato nobilita Giuseppe Conte

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 23 Ago. 2019 alle 19:27

    Grillo ai suoi: “Non scambiate Conte come una figurina”

    Grillo parla di Conte come una figurina. Il fondatore del Movimento Cinque Stelle sceglie di nobilitare il premier dimissionario Giuseppe Conte proprio nel giorno in cui sono iniziate le trattative per una possibile maggioranza tra Pd e Movimento Cinque Stelle per superare la crisi di governo.

    “Giuseppe Conte non si lancia in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità. La politica è mediazione o mediocrizzazione? E’ tenere il proprio punto o diventare camerieri alle cene della corte di Bruxelles? È parlare continuamente oppure quando serve?”. È questo uno dei passaggi del post con cui, con un chiaro endorsement, Beppe Grillo lancia il suo assist a Giuseppe Conte premier anche per il futuro governo.

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    Nel post Grillo mette a raffronto Conte con i suoi ex e scrive: “Conte è giunto a noi dopo una serie di personcine davvero incredibili, come dimenticare le incredibili figuracce internazionali che ci hanno regalato? Dalla “culona inchiavabile” riservato all’omologa tedesca dell’ex badante di nipoti sino alla vergogna dell’asservimento assoluto, con o senza guasconaggine. Ricordate? Napolitano Bis fa quasi un colpo di stato per disarcionare l’homus olgettinus e lo cambia con il coperchio di una calcolatrice: lo psichiatrico sostituito con un fermacarte, così poco espressivo che la Bignardi ha dovuto mettergli un cane in braccio (un’idea dell’ex badante di nipoti…). Rigor Montis, per mettere a posto dei conti stravaganti e mezzi inventati, ha portato milioni di persone a stare davvero male, obbedendo come un contabile al padrone. Quindi arriva il nipote, Enrico, con l’esperienza politica da nipote di Gianni Letta: un po’ di nulla come pausa”, scrive Grillo.

    E l’ex comico non risparmia una stoccata a Matteo Renzi. “Poi… il finto rottamatore, un guascone che compare su tutte le reti in una svendita di ferrivecchi ripetendo “venghino siori venghino” salito su a furor di europee, mancette e menzogne: “il daspo ai corrotti! Il daspo ai corrotti!”. Anche lui va a Bruxelles, sempre felice di rappresentare al meglio l’Italia, anche lui obbedisce: via i diritti dei lavoratori, dopo la disintegrazione dell’esistenza ai pensionandi del competentissimo predecessore. Un tradimento senza alcuna decenza della storia del suo partito, di quella del paese e dei suoi sistemi di equilibrio sociale”, scrive in quello che è un vero e proprio endorsement.

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