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    Di Maio contro Salvini: “Non sforeremo il 3%, mai una legge per aumentare il debito”

    Luigi Di Maio. Credit: ANSA/GIUSEPPE LAMI
    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 17 Mag. 2019 alle 09:14 Aggiornato il 31 Mag. 2019 alle 20:47

    Governo news Di Maio – “Il tema non è lo spread in sé e neanche il 3 per cento, il tema è quando dichiari che vuoi sforare il 3 per cento aumentando il debito pubblico. Quindi lo dico chiaramente: il M5s non voterà mai un legge di bilancio per aumentare il debito pubblico”.

    A parlare è il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ospite alla trasmissione di Rai Tre Agorà.

    Il vicepremier, negli studi Rai, è intervenuto anche sulla questione dell’Iva, assicurando che “non aumenterà”.

    La dichiarazione più pensante del capo politico del Movimento Cinque Stelle è però senz’altro quella sul debito pubblico.

    Di Maio, affermando di non voler votare una legge di bilancio che preveda lo sforamento del 3 per cento, si pone in netta contrapposizione con il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

    Quest’ultimo, infatti, nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Se servirà infrangere alcuni limiti del 3 per cento o del 130-140 per cento, tiriamo dritti”.

    Salvini sul punto era stato categorico: “Fino a che la disoccupazione non sarà dimezzata in Italia, fino a che non arriveremo al 5 per cento di disoccupazione sperderemo tutto quello che dovremo spendere e se qualcuno a Bruxelles si lamenta ce ne faremo una ragione”.

    In seguito a queste dichiarazioni, si è registrata una notevole impennata dello spread (qui tutti gli ultimi dati aggiornati in tempo reale).

    Per molti osservatori e per le opposizioni, ma anche per il Movimento Cinque Stelle, la salita dello spread è da imputare proprio all’imprudenza del leader della Lega, che sfidando apertamente l’Europa avrebbe provocato un contraccolpo sui mercati per il nostro paese.

    Governo news Di Maio | Le tensioni con Salvini – Di Maio, in un’intervista pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano, ha parlato anche della tensione con la Lega, in particolare in seguito al caso Siri (qui le ultime news sul caso) e a quello di Legano: “Se certe inchieste si stanno svolgendo è anche grazie alle nuove leggi che abbiamo votato assieme alla Lega. Dopodiché se alcune inchieste territoriali dovessero arrivare più in alto ci sarebbero dei problemi. Ma si può andare avanti con il contratto di governo, in cui sono previste le norme etiche che abbiamo applicato a Siri. E come M5S, essendo maggioranza in Consiglio dei ministri, le faremo sempre applicare”.

    Il vicepremier ha smentito una svolta a sinistra del M5s: “Ora ci associano al Pd, ma i dem non hanno alcuna credibilità”.

    Di Maio ha assicurato che “non sta tornando il fascismo, piuttosto c’è un innalzamento della tensione determinato da certe dichiarazioni, con piazze che sembrano quelle degli anni Settanta. Ma questa polemica destra-sinistra serve solo a Salvini e a Zingaretti, per polarizzare lo scontro. Noi Cinque Stelle siamo post-ideologici e rappresentiamo il buon senso e la ragionevolezza”.

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