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    Crisi di governo, l’incontro Pd-M5S per l’accordo. I Dem: “Niente di insormontabile”. I pentastellati: “Non ci sono altri tavoli”

    Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio

    Il Quirinale ha lasciato ai due partiti cinque giorni per capire se un accordo è possibile

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 23 Ago. 2019 alle 10:42 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:28

    Governo Pd-M5S news: incontro per un accordo

    Decollano le trattative per un possibile governo Pd-M5S. Oggi, venerdì 23 agosto, alle 14 si è tenuto in una sala di Montecitorio il primo incontro tra il partito di Luigi Di Maio e il partito di Nicola Zingaretti. Sul tavolo una lista di punti: dieci per i pentastellati e cinque ufficialmente per i Democratici (ma c’è anche chi asserisce che i punti siano soltanto tre e meno negoziabili).

    Al termine del tavolo di confronto la delegazione Dem ha parlato di “clima positivo e costruttivo”. “Non ci sono ostacoli insormontabili”, hanno spiegato gli esponenti del Pd. I pentastellati hanno spiegato che non ci sono tavoli aperti con altre forze politiche. I capigruppo del M5S hanno messo sul tavolo il taglio dei parlamentari. I Dem hanno aperto alla riduzione del numero di deputati e senatori “ma con regole sul funzionamento parlamentare”.

    Per le due forze politiche, soltanto pochi giorni per trovare un accordo e una squadra di governo che possa conquistare una maggioranza parlamentare. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine del primo giro di consultazioni, è stato perentorio: “La crisi va risolta all’insegna di decisioni chiare, e in tempi brevi”. (Qui tutte le ultime news sulla crisi di governo)

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    Incontro Pd-M5S: la diretta LIVE

    Di seguito tutte le ultime news di oggi sull’incontro per il governo Pd-M5s in diretta con aggiornamenti in tempo reale.

    ore 17.30 – Orlando (Pd): “Sì al taglio dei parlamentari ma con regole”. Il vicesegretario Pd ed ex ministro della Giustizia si è detto possibilista sul taglio del numero dei parlamentari, principale proposta del Movimento 5 Stelle, indicata come primo dei dieci punti esposti al Quirinale da Luigi Di Maio. “Noi siamo sempre stati e rimaniamo a favore del taglio dei parlamentari. Siamo disponibili a votare la legge ma riteniamo che vada accompagnato da garanzia costituzionali e da regole sul funzionamento parlamentare. È questo il senso del calendario che siamo disponibili a costruire insieme e in tempi rapidi”.

    ore 17.00 – Patuanelli (M5S): “Clima costruttivo” – Al termine dell’incontro Pd-M5S il capogruppo pentastellato al Senato Stefano Patuanelli ha affermato: “Non abbiamo ancora altri appuntamenti, il clima è costruttivo, ci interessano i punti al centro della nostra politica”.

    ore 17.00 – D’Uva (M5S): “Non ci sono tavoli con altre forze politiche”. Hanno raccontato di clima positivo anche gli esponenti del M5S che hanno partecipato all’incontro. “Dal taglio dei parlamentari dipende tutto il dialogo sul resto, abbiamo chiesto garanzie in merito. Poi è chiaro che ci sono altre cose di altro carattere che vanno rimandate ad altri tavoli, e ai rispettivi capi politici”, ha affermato il capogruppo Francesco D’Uva. “Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale, anche perché anche guardando i rispettivi punti non mi sembra ci siano problemi di sorta”.

    ore 16.30 – Marcucci, Delrio e Orlando (Pd): “Clima positivo, non ci sono ostacoli insormontabili”. Al termine dell’incontro il capogruppo Pd Andrea Marcucci davanti alle telecamere ha confermato: “La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive”.

    “C’è stata un’ampia convergenza sui punti dell’agenda ambientale e sociale. C’è un lavoro molto serio da fare sulla legge di bilancio, sulle priorità”, ha poi aggiunto il capogruppo alla Camera Graziano Delrio.

    L’ex ministro Andrea Orlando, vicesegretario Pd, intanto: “Abbiamo chiesto al M5S che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti, che affrontati, a livello preliminare non presentano ostacoli insormontabili. Loro riconoscono questa esigenza di chiarezza e ci hanno riferito che la riporteranno” ai vertici politici del M5S.

    “Noi – ha detto ancora Orlando – predisporremo i dossier necessari per un’interlocuzione su tutti temi dell’agenda programmatica, attendiamo un passaggio dai vertici delle due forze politiche. Vogliamo essere già operativi dalle prossime ore”.

    ore 16.05 – Sms Pd dopo incontro con M5s “Niente di insormontabile” – “Non ci sono problemi insormontabili” è l’sms inviato da uno dei membri della delegazione Pd dopo la riunione che apre la trattativa con M5s. Si attendono ora altre reazioni ufficiali dei dem e dei grillini.

    ore 15.50 –  Terminato l’incontro tra delegazioni PD e M5s – Sono appena terminati i colloqui tra le due delegazioni. Tra poco le prima dichiarazioni per capire cosa è emerso nell’incontro.

    ore 15.24  – Di Stefano: “Di Battista vuole alzare posta? L’ho detto anch’io” – “Di Battista dice di alzare la posta? L’ho detto anche io. È chiaro che in questa fase siamo noi che dettiamo l’agenda. I numeri in parlamento parlano chiaro: le concessioni a Benetton vanno eliminate subito, il prima possibile”. Lo dice il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano.

    “In questo momento c’e’ un tavolo col Pd e credo che non sia prevedibile un fallimento: Mattarella è stato chiaro vuole un governo credibile e duraturo. Salvini ha tradito ed è inaffidabile: e io no vedo una Lega senza Salvini”, ha aggiunto Manlio Di Stefano.

    ore 14.55 – Di Maio: “Di Battista? Il suo concetto è un principio di democrazia” – “Io e Alessandro Di Battista ci sentiamo sempre. Il concetto espresso da lui è un principio di democrazia. Il nostro obiettivo sono i 10 punti, dagli investimenti al Green New Deal: tutte riforme da fare. Io mi auguro che a questo tavolo si chiariscano le idee soprattutto sul taglio dei parlamentari. Il nostro obiettivo è approvare quei punti. C’è disponibilità, come ha detto Zingaretti ieri, ma vedo anche che già litigano”.

    Così Di Maio ha commentato il post su Facebook in cui Alessandro Di Battista sollecita il M5s ad “alzare la posta” e giudica positivamente le aperture di Salvini.

    ore 14.55 – Di Battista: “Bene le aperture della Lega” –  “Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa”. Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista, mostrandosi favorevole alle aperture di Salvini per formare un nuovo governo M5s-Lega.

    “Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Io – scrive ancora Di Battista – sono convito che andando al voto adesso, presentandoci compatti e facendo una grande campagna elettorale, prenderemmo valanghe di consensi. Perché Salvini è molto più debole di quanto appaia e perché se si andasse al voto il PD ci arriverebbe spaccato in 2,3 o 4 pezzi. Ciononostante, e lo dico da cittadino, non vorrei mai che la prossima legge di bilancio la scrivesse l’Unione Europea e tale rischio è altissimo votando a fine ottobre. E ancor di più pretendo due cose: 1. il taglio dei parlamentari 2. la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Sono convinto che questi due obiettivi si possano raggiungere in questa legislatura, nella prossima sarebbe molto più difficile”.

    ore 14.38 – Di Battista: “I veti di Zingaretti? Il suo vero terrore è Renzi” – “Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il PD”. Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista.

    ore 14.30 – Il colloquio può essere decisivo per le sorti del governo – In corso il colloquio tra la delegazione Dem e quella grillina. C’è grande attesa per l’esito. Dal confronto può uscire un’indicazione chiara sul nuovo esecutivo.

    I parlamentari del PD in mattinata hanno mostrato ottimismo per la buona riuscita della trattativa.

    ore 14.14 – Iniziati i colloqui tra i due partiti – È iniziato in questo momento il tavolo di confronto sul governo tra le delegazioni Pd e M5s a Montecitorio. Gli esponenti Dem e del Movimento Cinque Stelle si stanno incontrando nella sala Siani.

    ore 14.09 – Di Maio: “Taglio eletti? Non si litiga, si fa e basta” – “Sul taglio dei parlamentari non si litiga, è un punto che si fa e basta”. Lo afferma il leader M5s Luigi Di Maio uscendo alla Camera. A chi gli chiede delle discussione interne al Pd, Di Maio replica: “Li conoscevamo, gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari e non discussioni a mezzo stampa”.

    ore 14.02 – Delegazione Pd a Montecitorio – La delegazione del Partito Democratico è arrivata a Montecitorio per l’incontro con quella del Movimento Cinque Stelle.

    ore 14.00 – Il confronto avverrà nella sala Siani dove si trovano gli uffici del Movimento 5 Stelle.

    ore 13.50 –  Marcucci: “Accordo con M5S è possibile, sono ottimista  – “Certo che e’ possibile”. Così il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci ha risposto ai cronisti sulle possibilità di raggiungere un accordo con il Movimento 5 Stelle, entrando a Montecitorio. Marcucci, che farà parte della delegazione del Pd, ha aggiunto: “Sono ottimista e fiducioso”.

    ore 13.45 – Delrio: “Stiamo facendo un tentativo” – “Noi stiamo cercando di fare adesso un tentativo”, cerchiamo di verificare “se ci sono le condizioni per un’agenda” di governo imperniata soprattutto sui temi del lavoro. Lo afferma il capogruppo alla Camera del Pd Graziano Delrio intervenendo in streaming al Meeting di Rimini. “Stiamo facendo un dialogo anche con altre forze che ci sono in Parlamento, senza presunzioni” sull’esito di formazione del Governo “ma sapendo che c’è un’emergenza da affrontare”, aggiunge Delrio.

    ore 13.30 – Ufficializzate le due delegazioni. Per il Pd: i due capigruppo di Senato e Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e il vicesegretario del partito Andrea Orlando. Per il M5s: i capigruppo di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, accompagnati dai rispettivi vicecapogruppo, il deputato Francesco Silvestri e il senatore Gianluca Perilli

    È fissato alle 14 alla Camera l’incontro tra i capigruppo di M5s e Pd. Lo apprende l’Ansa da fonti parlamentari di maggioranza.

    Governo Pd-M5s: la giornata di ieri

    Solo alla fine di una lunga giornata, ma si parte. La giornata in cui parte la trattativa per il governo giallo-rosso ha tratti bipolari: stop & go di contatti tra esponenti di punta Pd e M5S accompagnati dalla sensazione che da un momento all’altro possa franare tutto.

    Nel Movimento la giornata del primo sì al Pd inizia male: le tre condizioni fatte filtrare dai Dem fanno andare su tutte le furie i pentastellati. “Il Pd non può dettarci le condizioni, siamo noi la maggioranza relativa”: è il sentiment che filtra prima della salita al Colle del capo politico M5s Luigi Di Maio. Sul taglio dei prlamentari i Dem affiancano la necessità di una riforma elettorale che, invero, nel Movimento non è troppo invisa: un proporzionale, nei mesi del dominio della Lega e del centrodestra, conviene sia al Pd sia al M5S.

    Dalle parti dei Dem sale invece l’irritazione per il prolungarsi del tatticismo grillino che non esplicita mai nettamente la chiusura definitiva del rapporto con la Lega. Tanto che il leader della Lega Matteo Salvini, anche dal Quirinale, ricorda platealmente che la porta della Lega ai Cinquestelle è sempre aperta.

    Il Quirinale – probabilmente sconfortato per le ambiguità della giornata – ha dato a M5S e Pd cinque giorni per siglare un accordo. Non è un ultimatum, ma quasi. E ha funzionato. Il mandato dell’assemblea a trattare arriva cinque minuti prima delle dichiarazioni di Mattarella.

    Ora toccherà a M5S e Pd sciogliere i nodi che si celano dietro al punto del taglio dei parlamentari: quello del premier, innanzitutto. Poi c’è una squadra di ministri da comporre, con Di Maio ben poco intenzionato a lasciare indietro i suoi fedelissimi. E il nodo di un Pd diviso: “Noi dobbiamo capire con chi parlare, tra renziani, zingarettiani e altri”, mormorano nel M5S. Ma il dato è tratto. A fine assemblea i volti dei big Cinque Stelle tradiscono una convinzione: con il Pd ci si prova.

    Taglio dei parlamentari, l’esperto a TPI: “Elezioni subito? La riforma sarebbe inapplicabile”
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