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    Europee 2019 | Donne italiane all’estero, sulla tessera elettorale torna il nome del marito: scoppia il caso

    Di Sara Dellabella
    Pubblicato il 22 Mag. 2019 alle 19:11 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:02

    Europee 2019 tessera elettorale – C’è una cosa che sta facendo infuriare le donne italiane residenti all’estero: il cognome del coniuge sul certificato elettorale. Non era mai successo prima e per queste elezioni il ministero dell’Interno ha riesumato una vecchia norma del 1999 che affianca il cognome da sposata a quello da nubile.

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    A chiedersi per prima se si fosse trattato di un semplice errore è stata Michela Novelli con un post pubblico sul gruppo “Italiani a Bruxelles” che ha suscitato un vero e proprio dibattito tra chi considera l’aggiunta del cognome del marito come un abuso di potere e chi, seppur contrario, non ne fa una tragedia.

    Tuttavia, lo smarrimento comune nasce dalla “sorpresa” e da una totale assenza di informazioni da parte degli organi competenti che hanno operato una simile modifica.

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    Daniela, sposata con uno scozzese e residente a Parigi, racconta: “Hanno aggiunto il cognome di Steven, anche se non ho preso il suo cognome legalmente e ogni volta alla posta è una storia”. Perché sulla carta d’identità di molte donne risulta solo il cognome da nubile, mentre sulla scheda elettorale due, creando una difformità tra i documenti.

    Nel gruppo “Italiani a Bruxelles” da giorni si dibatte sui certificati elettorali con il doppio cognome, ma anche chi ha provato ad avere una risposta ufficiale dall’Ambasciata belga si è sentito rispondere così: “Buongiorno,
    nessun cambio nome è stato effettuato e lei resta Rossi Carla (nome di fantasia) come sui suoi documenti d’identità, solo che per queste elezioni il ministero dell’Interno ha stampato anche il nome dei coniugi sui certificati elettorali”.

    A quanto si evince dalla risposta sembrerebbe essersi trattato di una decisione unilaterale e neppure motivata da qualche esigenza particolare. TPI ha provato a contattare l’ufficio stampa del Viminale per avere una spiegazione sulla decisione di introdurre anche il secondo cognome sulla scheda, ma senza successo.

    Altre fonti ministeriali rassicurano che si è trattato di un errore materiale, come “ne avvengono molti”, e che al momento del voto si verificherà solamente la corrispondenza del numero assegnato a ciascun elettore, riportato sia negli elenchi, sia sul certificato elettorale, senza tenere conto dei cognomi presenti sulla scheda.

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    Poi, nell’assurdità, c’è anche Bruna che si è vista recapitare il certificato elettorale con il cognome dell’ex marito, nonostante il divorzio sia avvenuto due anni fa e sia stato comunicato all’Aire.

    Così circa 2,5 milioni di italiane residenti all’estero (dati Aire al 31/12/2017) in questo momento si staranno chiedendo come mai il cognome del proprio coniuge sia ricomparso sul certificato elettorale, dopo anni di lotte per l’emancipazione femminile e la parità dei coniugi all’interno del matrimonio. Perché alla fine è proprio questo apparente tuffo nel passato ciò che fa arrabbiare di più.

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