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    Laricchia (M5S) a TPI: “Chi usa le Regioni per gli affari di Roma come Meloni e Boccia non ha a cuore i pugliesi”

    La candidata M5S alle Elezioni Regionali in Puglia Antonella Laricchia commenta a TPI la mancata alleanza con il Pd del presidente uscente Michele Emiliano, in svantaggio rispetto al candidato di centrodestra secondo gli ultimi sondaggi

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 4 Set. 2020 alle 14:40 Aggiornato il 4 Set. 2020 alle 16:20

     

    Puglia, Antonella Laricchia (M5S) a TPI

    Antonella Laricchia è la candidata sostenuta dal M5S alle Elezioni Regionali in Puglia in programma il prossimo 20 e 21 settembre, ed è tra le esponenti che più si è opposta all’alleanza con il Partito Democratico di Michele Emiliano, presidente uscente in corsa per il secondo mandato. A TPI commenta gli ultimi sondaggi che vedono il candidato di centrodestra, Raffaele Fitto, al 51 per cento, in vantaggio su Emiliano di due punti, e la candidata pentastellata al 15,9 per cento (indagine Ipsos di Nando Pangoncelli per il Corriere della Sera). Voti che sarebbero potuti andare al centrosinistra, rafforzando l’alleanza di governo anche sul territorio, se le due forze di maggioranza avessero trovato un accordo, scongiurando la possibile vittoria della destra.

    Nel Pd si parla sempre più di fuoco amico perché il candidato di centrodestra Raffaele Fitto è in vantaggio nei sondaggi. Qualora dovesse vincere, non vi sentireste minimamente responsabili di aver favorito la destra rifiutando l’alleanza con il Pd? Cosa succederà a Roma?

    Mi rendo conto che i sondaggi che vengono richiamati dal Pd sono quelli che convengono a loro perché ce ne sono altri che danno la partita aperta a tre. Abbiamo pubblicato l’audio di una telefonata di un candidato di Michele Emiliano che chiamava un cittadino e chiedeva se avrebbe scelto Emiliano o Fitto, lui rispondeva Laricchia, ma il candidato sottolineava che la partita era a due. Noi rappresentiamo un’opportunità unica di cambiamento, il 20 e 21 settembre non si deciderà se la Puglia è di Luigi Di Maio, di Matteo Salvini o di Nicola Zingaretti, si deciderà a chi i pugliesi vogliono affidare scuole, strutture, centri per l’impiego. I nostri elettori non sono cagnolini fedeli, votano l’opportunità di cambiamento, con Emiliano o Fitto non avremmo potuto rappresentarla perché hanno già dimostrato cosa non sono stati in grado di fare in Regione. Ci trasciniamo problemi atavici, e ci candidiamo a risolverli. Non avremmo potuto farlo con la squadra che è responsabile di aver creato questi problemi in Puglia.

    Emiliano però rappresenta una delle due forze di governo, qualora Fitto dovesse trionfare è impossibile non considerare un ripensamento a Roma

    Chi usa i temi pugliesi per affari romani come fanno Giorgia Meloni e Francesco Boccia dimostra di non rispettare la vita quotidiana dei pugliesi e sceglie di strumentalizzarle la Puglia per risolvere i propri problemi. Qui si decide il nostro destino, la vita quotidiana dei prossimi cinque anni. Tutti noi non abbiamo voluto condannare i pugliesi a scegliere tra passato e passato remoto. Tanti elettori credono in ideologie di destra e di sinistra ma non si fidano di Emiliano e Fitto e convergeranno i loro voti anche su Laricchia con la possibilità del voto disgiunto.

    Sperate di vincere?

    È una partita aperta, la giochiamo per vincere. Se i pugliesi rinunceranno ai ragionamenti che il Pd sta cercando di influenzare, cioè la scelta del meno peggio, ma sceglieranno ciò che è giusto, possiamo ottenere grandi risultati. Destra e sinistra già governano la Regione Puglia insieme: acquedotto pugliese, centri per l’impiego, consorzi di bonifica, sono tutti settori che Michele Emiliano ha preso e ha dato ad esponenti del centrodestra. Qui la battaglia non è tra destra, sinistra e M5S, ma tra nuova e vecchia politica.

    Non era possibile fare uno sforzo per riuscire a correre insieme ed esprimere un unico candidato, come più volte richiesto da diversi esponenti della maggioranza di governo e dallo stesso premier Conte?

    Ho sentito personalmente Conte, lui stesso ha ammesso di non avere il polso del territorio perché sono questioni che si possono comprendere solo a livello territoriale. La richiesta del Pd non è mai stata quella di esprimere un candidato comune, ma di dare fiducia a Michele Emiliano durante le ultime due settimane prima della consegna delle liste, dopo che per cinque anni ha perso tutte le occasioni di rappresentare un cambiamento per questa Regione e accogliere le nostre proposte, come quella di abolire i vitalizi agli ex consiglieri regionali. Destra e sinistra hanno bocciato insieme la mia proposta di calcolarli con il metodo contributivo. Hanno aumentato gli stipendi ai direttori generali delle Asl senza legare l’aumento a obiettivi concreti come la riduzione delle liste di attesa da noi richiesto, hanno fatto una serie di cose insieme che vanno contro tutte le nostre proposte, ma noi abbiamo bisogno di rappresentare un cambiamento. La Puglia ha bisogno di guardare la realtà così com’è.

    Come avete guardato alla candidatura di Italia Viva?

    Italia Viva è un problema interno al centrosinistra, lascio che si esprimano loro.

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