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    Durigon si dimette dopo incontro con Salvini: “Faccio un passo di lato, ma non sono fascista”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 26 Ago. 2021 alle 21:23 Aggiornato il 26 Ago. 2021 alle 21:29

    Fonti Lega: Durigon pronto alle dimissioni dopo incontro con Salvini

    Il leghista Claudio Durigon sarebbe ha presentato le sue dimissioni dopo un incontro avvenuto nel pomeriggio di giovedì 26 agosto con il leader del Carroccio Matteo Salvini.

    La notizia, anticipata da autorevoli fonti della Lega, è stata confermata dallo stesso ormai ex sottosegretario che ha dichiarato: “Faccio un passo di lato” precisando poi di non essere “fascista”.

    Durigon, poi, si è scusato con le vittime di mafia: “Falcone e Borsellino eroi, modelli di senso dello Stato. La lotta alla mafia per me ha un valore assoluto”.

    La notizia è stata commentata anche da Matteo Salvini, che ha parlato di “gesto di generosità e responsabilità, riflettano altri non all’altezza” con un chiaro riferimento al ministro dell’Interno Lamorgese con la quale ormai il leader leghista è in aperta polemica già da diverse settimane.

    A pesare sulla decisione di Durigon, concordata con Salvini, la mozione di sfiducia presentata da Pd, M5S e Sinistra Italiana e il pressing del premier Mario Draghi sul leader della Lega, affinché convincesse il sottosegretario ad abbandonare il suo incarico.

    Claudio Durigon in questi giorni è stato al centro delle polemiche per aver proposto, il 4 agosto scorso, di intitolare ad Arnaldo Mussolini, fratello del dittatore fascista Benito, il parco comunale Falcone-Borsellino di Latina.

    L’uscita del sottosegretario all’Economia aveva suscitato numerose critiche, soprattutto da parte degli esponenti del centrosinistra, mentre nelle ultime ore anche Forza Italia aveva preso le distanze dal leghista attraverso le parole del coordinatore Antonio Tajani, che in un’intervista a Il Mattino aveva affermato: “Le parole di Durigon non sono condivisibili su Falcone e Borsellino”.

    Che il destino di Durigon fosse ormai segnato lo si era capito anche dalle parole di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico ed esponente di spicco della Lega, che aveva dichiarato: “Io spero che prevalgano gli interessi del Paese e quindi che i toni rimangano bassi: quando si è investiti di responsabilità di governo, bisogna essere molti attenti a quello che si fa”.

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