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    Draghi dopo le violenze dei No Green pass a Roma: “Stretta sulle manifestazioni”

    Credit: Ansa foto
    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 11 Ott. 2021 alle 10:21 Aggiornato il 11 Ott. 2021 alle 13:25

    Gli scontri e le violenze dei No Green pass del 9 ottobre a Roma hanno provocato la reazione del governo e da ora in poi le cose cambieranno. Il premier Mario Draghi – scrive il Corriere della sera – ha incontrato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il sottosegretario Franco Gabrielli e insieme hanno deciso per una stretta sulle manifestazioni.

    Ci saranno maggiori verifiche sulla sicurezza prima di dare il via libera ai cortei. Le autorizzazioni alle manifestazioni statiche potranno essere rilasciate solo con garanzie reali di rispetto delle regole da parte degli organizzatori e dopo una valutazione rigorosa dei rischi. Salvo il diritto di tutti di esprimere dissenso, le regole dovranno impedire che la situazione degeneri dimostrando quindi che  “lo Stato c’è e interviene – questa è la posizione di Palazzo Chigi – per contrastare i violenti, per stroncare gli estremismi e le iniziative di chi mira a creare tensione e instabilità”.

    Nel corso della manifestazione dello scorso sabato è stata assaltata e vandalizzata la sede nazionale della Cgil, lo scopo iniziale era quello di irrompere a palazzo Chigi. Il bilancio della giornata è stato di 12 persone arrestate tra cui il fondatore di Forza Nuova Roberto Fiore e il leader romano del partito Giuliano Castellino; 38 gli agenti feriti .

    Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha puntato il dito contro “l’avanguardia di matrice più tradizionalmente fascista” che “probabilmente è totalmente indifferente alle questioni del green pass, ma prova, come ha provato nel corso di questi anni con i forconi, con le rivolte contro i campi rom e i campi dei migranti, a cavalcare questa situazione. Cioè, prova a utilizzare questo movimento per scagliarlo contro le istituzioni democratiche”. Poi il ministro ha aggiunto: “Non escludo che oggi ci siano i presupposti per fare ciò che non si è fatto in passato, cioè sciogliere quelle formazioni“.

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