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    Luigi Di Maio offre cioccolatini ai giornalisti dopo il tavolo al Mise sulla Pernigotti

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 6 Ago. 2019 alle 16:04 Aggiornato il 6 Ago. 2019 alle 17:08

     

    Luigi Di Maio offre cioccolatini ai giornalisti al termine dal tavolo al Mise sulla Pernigotti

    Il Ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha distribuito a tutti i giornalisti dei cioccolatini prodotti dalla fabbrica Pernigotti, al termine della conferenza stampa del 6 agosto dopo il tavolo al Mise sull’azienda piemontese. “Vi posso offrire dei cioccolatini?”, chiede Di Maio ai giornalisti che lo stanno riprendendo. Il video della conferenza stampa è stato postato dallo stesso Di Maio sulla sua pagina Facebook.

    Durante l’incontro al Mise con l’azienda e i sindacati si è deciso che la produzione sarà mantenuta nello stabilimento industriale di Novi Ligure. Luigi Di Maio ha annunciato che non si perderanno posti di lavoro e nel descrivere questa vittoria apre al dialogo con la stampa. Prima di iniziare a parlare, porge una grossa ciotola trasparente piena di cioccolatini a tutti i giornalisti in sala.

    L’atteggiamento di Di Maio e Matteo Salvini verso i giornalisti

    Un atteggiamento che contrasta fortemente con le recenti accuse alla stampa da parte del vice-premier Matteo Salvini. Il leader del Carroccio il primo agosto si era scagliato contro il video-maker di Repubblica Valerio lo Muzio, “colpevole” di aver ripreso il figlio di Salvini mentre stava guidando una moto d’acqua della polizia.

    Durante la conferenza stampa al “Papeete beach” del 1 agosto il giornalista gli ha chiesto conto del comportamento del figlio ma il politico ha risposto irritato: “Lei che è specializzato vada a riprendere i bambini, visto che le piace tanto”. Una pesante allusione cui il giornalista ha replicato: “Mi sta dando del pedofilo?”.

    Il 3 agosto invece al termine del comizio a Cervia, il leader leghista se l’è presa con il giornalista del programma Report di Raitre Giorgio Mottola, che stava cercando di fargli alcune domande sul suo rapporto con Luigi Savoini, l’uomo della Lega coinvolto nello scandalo sui fondi russi al partito.

    Luigi Di Maio sembra invece più conciliante nei confronti dei giornalisti anche se in passato si è scagliato a più riprese contro la categoria.

    A dicembre 2018 dopo l’assoluzione di Virginia Raggi dalle accuse di di falso in relazione alla nomina di Renato Marra alla direzione Turismo del Campidoglio, aveva esultato prendendosela con tutti coloro che avevano sospettato della sindaca.

    “Il peggio in questa vicenda, lo hanno dato invece la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti, ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi”, aveva dichiarato Di Maio in una nota scritta.

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