Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Coronavirus, l’Italia dice no alla bozza Ue. Conte: “10 giorni per trovare una soluzione”

    Credits: Ansa
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 26 Mar. 2020 alle 19:56 Aggiornato il 26 Mar. 2020 alle 21:11

    Coronavirus, l’Italia dice no alla bozza Ue. Conte: “10 giorni per trovare una soluzione”

    L’Italia dice no alla bozza in discussione al tavolo del Consiglio europeo sugli strumenti per fronteggiare la crisi economica legata al Coronavirus, lo riportano fonti di Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme al primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez chiede che in 10 giorni la Ue trovi “una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo”. Conte ha ringraziato per il lavoro fatto, continua palazzo Chigi, ma non accetta la bozza.

    “Qui si tratta di reagire con strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile”. Secondo le fonti da Palazzo Chigi, questo è il ragionamento che il premier Giuseppe Conte ha fatto ai leader Ue durante il Consiglio europeo. “Una risposta forte ed adeguata la dobbiamo ai nostri cittadini e in definitiva alla stessa Europa”. Continua Conte: “Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale?”.

     

    Ed ancora: “Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico di così devastante impatto strumenti elaborati in passato, che sono stati costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici con riguardo a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?”. Ed ecco la ‘conclusione’ del premier: “Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno!”.

    Leggi anche:

    1. Coronavirus, quando il lavoro uccide: la storia di Diego / 2. Le bare di Bergamo simbolo della tragedia che stiamo vivendo (di Luca Telese) / 3. A Bergamo hanno smesso di suonare persino le campane

    4. Perché in Lombardia si muore? Gli errori di Fontana e altre sette importanti ragioni (di Selvaggia Lucarelli) / 5. La fiera del gelato di Rimini a gennaio e quegli stand di Wuhan e Codogno nello stesso padiglione (di Selvaggia Lucarelli)

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version