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    Conte-ter? Pronta una nuova squadra di ministri. Ecco tutte le possibili novità

    Credit: Ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 28 Gen. 2021 alle 11:08

    Al Quirinale è tempo di consultazioni, ma il pressing del premier Giuseppe Conte per un terzo mandato non si ferma. Se la partita dovesse andare avanti, però, potrebbero essere numerose le poltrone che cambierebbero.

    Per il premier, Italia Viva alza la posta, soprattutto per far capire che il Conter-ter non è affatto l’ultima spiaggia prima delle elezioni. L’ex ministra Teresa Bellanova candida Di Maio: “Noi non poniamo veti su Conte ma sicuramente non c’è solo Conte. Di Maio? Non poniamo veti neppure su di lui”. La Boschi propone un governo guidato dal dem Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia: “Oggi Zingaretti ha detto che c’è il nome unico di Conte, strano che al Pd non possa andare bene una figura autorevole come Gentiloni”.

    “Matteo si siederà al tavolo con il coltello tra i denti”, dice uno dei suoi. “Chiederà un radicale cambio di metodo, un nuovo ministro della Giustizia al posto di Bonafede, il sì al Mes, un Recovery Plan molto diverso e tante altre belle cose. Dopo di che, se ci sarà stallo, si andrà su Di Maio o Franceschini o Gentiloni o la Cartabia. Il che farebbe di Matteo l’uomo più felice del mondo”.

    In questo gioco dei nomi, la poltrona più a rischio sembra essere quella del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il quale è entrato nel mirino per via della gestione del Recovery fund, ma è stato fin qui difeso dalla segreteria dem. Per Gualtieri, però, potrebbe aprirsi un’altra strada: la candidatura a sindaco di Roma. Sulla quale al secondo turno potrebbero convergere i voti del Movimento 5 stelle, i cui dirigenti sono ormai convinti che Virginia Raggi non possa farcela.

    Altri cambiamenti importanti riguarderebbero i Trasporti e la Difesa. Per il primo ministero si pensa a Graziano Delrio al posto della De Micheli, che diventerebbe capogruppo alla Camera. E al ministero della Difesa il ritorno di Roberta Pinotti, con il passaggio di Lorenzo Guerini agli Interni.

    Ci sono nomi considerati inamovibili, come quello del 5 stelle Luigi Di Maio, che giura di trovarsi benissimo agli Esteri e di non aver intenzione di muoversi da lì. L’ex capo politico M5S, in queste ore, è stato molto attivo nella spasmodica ricerca di responsabili al Senato, per mettere al sicuro la maggioranza. E quindi Conte. Consapevole che il Movimento potrebbe spaccarsi ulteriormente in caso di nuovi scossoni. Di certo, uno di coloro che spingerà per entrare in caso il premier potesse riprovarci, lo ha fatto capire ancora ieri sera, è Alessandro Di Battista. Disponibile, in questo caso, ad ammorbidire i suoi toni rivoluzionari.

    Un altro ministero al centro delle ultime controversie è quello dell’Istruzione. La ministra Lucia Azzolina sta ancora scontando la scelta dei banchi a rotelle che l’hanno condannata a un pregiudizio negativo ormai difficile da sradicare. Aver tenuto duro sulla riapertura delle scuole la rafforza, ma il suo posto è ambito da molti. Altra donna pronta a entrare è Maria Elena Boschi, che con Ettore Rosato dovrebbe rappresentare la quota di nuovi ingressi Iv in un ipotetico nuovo esecutivo. Tutto però dipende dalle reali trattative di queste ore.

    Tra i Cinque Stelle anche il grillino Riccardo Fraccaro potrebbe dire addio al posto da sottosegretario a Palazzo Chigi, al suo posto Andrea Orlando. Infine, ma non meno importante, c’è il ministero della Giustizia. I nomi degli ex presidenti della Consulta Marta Cartabia o Sabino Cassese darebbero un profilo più garantista al nuovo governo.

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