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    Conte a Renzi: “Non sto sereno, è inaccettabile, così rischiamo di non andare avanti”

    Tensioni tra il premier Conte e Matteo Renzi

    Il premier replica alle critiche del leader di Italia Viva sulla manovra economica

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 5 Ott. 2019 alle 08:07

    Conte-Renzi, alta tensione

    Il premier Giuseppe Conte risponde alle frecciate di Matteo Renzi sulla manovra economica: “Non sto sereno”, dice. “Così rischiamo di non andare avanti”.

    I toni si sono accesi dopo che Renzi, in una lettera al Corriere della Sera, ha criticato la Nota di aggiornamento al Def varata dal Governo. Il leader di Italia Viva ha definito l’ammontare del taglio al cuneo fiscale (2,5 miliardi di euro per il 2020) “spiccioli” e ha bocciato la ventilata rimodulazione dell’Iva.

    “Se uno ha bisogno di rimarcare uno spazio politico e ogni giorno ripropone questa logica, questo ci precluderà di poter andare avanti. È inaccettabile”, commenta Conte in un’intervista pubblicata oggi, sabato 5 ottobre, sempre sul Corriere della Sera.

    Al premier viene chiesto, usando un’espressione famosa del vocabolario politico di Renzi, se si senta “sereno”. “Come posso stare sereno?”, risponde il premier. “So di dover rispondere a 61 milioni di cittadini che hanno urgenza”.

    Secondo il presidente del Consiglio, sull’Iva Renzi “mistifica la realtà”. “Non abbiamo bisogno di fenomeni”, aggiunge. “Non si rivendicano primati che io non riconosco a nessuno, neppure alle forze politiche che hanno maggiore consistenza numerica”.

    “Lui ha una vita davanti”, prosegue Conte parlando di Renzi. “Ha tutte le possibilità e tutte le aspirazioni legittime di questo mondo. Dobbiamo lavorare tutti in un clima proficuo e con spirito di squadra”.

    E ancora: “Non devo fare un patto singolo con Renzi, non è nella mia cultura”, sottolinea il premier. “Non abbiamo bisogno né di crostate, né di merendine, ci possiamo vedere tranquillamente, ma non davanti a qualche caminetto. Come ho incontrato Zingaretti, non ho difficoltà a incontrare Renzi da leader di una forza politica”.

    “Ma al tavolo – rimarca Conte – io parlo con i ministri e i capidelegazione, perché quella è la mia squadra”.

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