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    Bonaccini sull’ingresso di Giarrusso nel Pd: “Noi aperti a tutti ma prima chieda scusa”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 29 Gen. 2023 alle 14:04

    L’ingresso di Dino Giarrusso nel Pd imbarazza i vertici del partito: l’ex M5s ha annunciato la sua volontà di unirsi ai dem dal palco allestito a Milano dal candidato segretario Stefano Bonaccini, ma ha un lungo storico di dichiarazioni contro il partito attualmente retto da Enrico Letta e anche contro lo stesso governatore dell’Emilia Romagna che lui stesso ha affermato di appoggiare alle primarie.

    “Noi siamo un partito aperto a chiunque”, ha precisato Bonaccini, che però – dopo le polemiche esplose ieri in seguito all’annuncio – ha chiesto all’ex iena di esporsi maggiormente: “Se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito”.

    L’intera situazione potrebbe tramutarsi in un assist per Elly Schlein, la principale avversaria di Bonaccini per la segretaria, che ha commentato: “Ognuno si sceglie la sua squadra”.

    Dal canto suo, Giarrusso ha anticipato le critiche (“ora tireranno fuori le mie dichiarazioni, i meme di quando attaccavo il Pd ma non mi importa. Io credo nel progetto di Stefano Bonaccini, credo che serva all’Italia un centrosinistra forte, per questo sono qui”) e ha rivendicato la sua scelta politica: “Ci vuole più sinistra, negli ultimi 20 anni il principale partito di centrosinistra voleva far dimenticare di esserlo”.

    Sul piano programmatico, l’ex M5s crede nell’efficacia di un’alleanza con il suo vecchio partito: “Non facciamo una battaglia a chi ha mezzo punto in più o meno – ha detto – ma uniamoci per poi fare passi avanti insieme”.

    In un’intervista apparsa oggi sul Corriere della Sera ha precisato di voler spingere per l’alleanza “altrimenti l’Italia sarà tutta della destra”. E sulle sue posizioni dure verso il Pd assunte in passato ha spiegato: “Aveva commesso errori e smarrito in parte la sua identità. Io sono il primo ad averlo criticato quando si era allontanato dai lavoratori, dai deboli, ero deluso: non è un caso se ci sono state uscite e scissioni. Ma ora mi metto a disposizione nel suo momento peggiore, credo sia doveroso per chi ha i miei valori”.

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