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    Bocciata l’educazione civica a scuola per quest’anno: “Tempi troppo stretti per inserirla nella programmazione”

    Credits: AFP
    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 11 Set. 2019 alle 19:48 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 21:12

    Bocciata per questo anno l’educazione civica a scuola: il Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi) per quest’anno ha respinto all’unanimità la sperimentazione dell’insegnamento. Il disegno di legge sull’insegnamento obbligatorio dell’educazione civica era stato approvato al Senato il primo agosto scorso con 193 voti e avrà validità a partire dall’anno scolastico 2020/2021. L’ormai ex ministro Bussetti aveva redatto una bozza di decreto per poter insegnare educazione civica anche nell’anno in corso ma il Cspi, che ha compiti di garanzia sul sistema scolastico e il cui parere è obbligatorio sulle sperimentazioni nazionale, ha detto no.

    La vicepresidente del Cspi, Annamaria Santoro ha dichiarato che il parere negativo “è ampio e articolato e si è avvalso di numerosi contributi, tra i quali quello dell’Anci. Noi siamo favorevoli all’educazione civica a scuola ma il Consiglio Superiore fa notare che non ci sono i tempi per mettere a punto questa nuova disciplina, la cui introduzione, ad anno scolastico iniziato, metterebbe in difficoltà le scuole: sono 33 ore di insegnamento ma le programmazioni sono già state fatte”.

    “È poi tutto un po’ surreale: le sperimentazioni sono volontarie, partono dal basso; questa sarebbe diventata una introduzione forzata per legge, una forzatura per anticipare i tempi di una legge che ne ha previsti altri”, ha aggiunto.

    La nuova legge sull’educazione civica entrerà comunque in vigore dal prossimo anno, a partire dal primo settembre 2020-2021. Le motivazioni dello stop per quest’anno sono legate soprattutto a questioni tempistiche. “Questa sperimentazione, sia pure ad adesione volontaria, non è praticabile in questo anno scolastico, in quanto comporta una serie di adempimenti sul piano organizzativo e didattico di difficile attuazione e tale da compromettere la qualità ed il significato della sperimentazione stessa. Risulterebbe sicuramente sconvolto il curricolo e il piano di attività, già predisposto per l’anno scolastico 2019/20”, si legge nel testo del Cspi.

    Il neo-ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha dichiarato il suo impegno a inserire la materia nella programmazione dal 2020: “Abbiamo appreso del parere negativo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione relativo alla sperimentazione sull’insegnamento dell’Educazione civica. Sentirò a breve associazioni di dirigenti, docenti e studenti per discutere con loro della possibilità di avviare una seria programmazione a partire da gennaio 2020 (con tanto di fondi aggiuntivi in Legge di Bilancio), per fare quello che il precedente Ministro non aveva fatto, cioè preparare in modo efficace le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’Educazione civica nel settembre 2020, come previsto dalla legge”, ha detto.

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