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    Il ministro Boccia: “Ogni giorno 300 contagiati sul posto di lavoro”

    Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. Credit: Ansa
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 9 Mag. 2020 alle 07:59 Aggiornato il 9 Mag. 2020 alle 08:05

    “Gli ultimi dati dell’Inail ci dicono che 300 persone al giorno in Italia si contagiano sul posto di lavoro e dieci muoiono. E il ‘lockdown ‘si è allentato soltanto da una settimana. Se si parte senza regole e senza protocolli chi si assumerà la responsabilità di tutelare la salute dei lavoratori?”: a chiederselo è il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia in un’intervista al Corriere della Sera, in cui è tornato sul ricorso contro la decisione di Bolzano di riaprire: “La legge è in linea con l’autonomia dello Statuto speciale, ma la parte sulla sicurezza sul lavoro va impugnata perché non subordina le aperture alle indicazioni dell’Inail e del Cts”. “Nell’ultimo mese l’Inail ci ha comunicato che ci sono stati 702 lavoratori contagiati a Bolzano”, ha spiegato Boccia, “immaginiamo cosa potrebbe accadere in assenza del rispetto delle misure. E questo discorso vale per tutte le Regioni”. Per il ministro “la riapertura fra regioni va monitorata con attenzione, perché abbiamo situazioni di contagio diverse”. “Per gli spostamenti all’interno della stessa regione credo, con una situazione sotto controllo come speriamo di avere nei prossimi giorni, ci possa essere un allentamento”, ha aggiunto Boccia.

    Nessun rischio, invece, che i governatori del Sud chiudano i confini a chi viene dai territori più colpiti “se non andiamo in ordine sparso e se gli stessi si affidano alle linee guida del governo, così come hanno chiesto all’unanimità nella Conferenza Stato-Regioni. Ho apprezzato enormemente l’atteggiamento di Regioni con contagi molto limitati che non sono andate allo scontro istituzionale, pur ricevendo forti pressioni per riaprire”, ha aggiunto Boccia, “questo significa avere il senso dello Stato. Credo che dopo il monitoraggio della prossima settimana possa essere data alle Regioni la facoltà di decidere in autonomia”. Il ministro di è detto “annichilito” dalle foto dei Navigli pieni di milanesi all’ora dell’aperitivo: “Senza il senso di responsabilità personale non ne usciremo”, ha avvertito. “Ho apprezzato l’intervento di Sala”, ha aggiunto, “il sindaco ha poteri per fare controlli e chiudere, se necessario. Ovviamente sarebbe un danno anche per gli operatori onesti e seri che stanno rispettando gli adempimenti richiesti. E non sono pochi”, aggiunge il ministro agli Affari regionali. Per quanto riguarda la riapertura di bar e ristoranti, Boccia dice che “stiamo definendo le linee nazionali di sicurezza, che riguardano i lavoratori e i clienti. Arriveranno appena avremo anche i dati dei contagi dopo le prime riaperture. Se l’epidemia continuerà a calare il governo conferma che le Regioni dal 18 maggio potranno aprire le attività economiche sulla base della situazione dei loro territori”.

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