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    Aboubakar Soumahoro lancia la Lega dei Braccianti: “Gli invisibili alzano la testa”

    L'iniziativa annunciata dall'ex sindacalista dell'Usb in occasione dell'anniversario della nascita di Giuseppe Di Vittorio

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 11 Ago. 2020 alle 13:27 Aggiornato il 11 Ago. 2020 alle 21:01

    Aboubakar Soumahoro lancia la “Lega dei Braccianti”

    L’attivista Aboubakar Soumahoro ha annunciato la fondazione di un nuovo movimento in difesa dei diritti dei braccianti, “basato sulla volontà di associare tutti i braccianti della penisola con lo spirito di un protagonismo diretto e con la prospettiva di un’alleanza con contadini, agricoltori e consumatori”. Si chiamerà “Lega dei Braccianti” ed è stato lanciato oggi, martedì 11 agosto, in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Di Vittorio. Il sindacalista – che ha lasciato l’Usb il 27 luglio scorso dopo anni di militanza – ha illustrato le finalità del movimento in un articolo pubblicato nel blog che tiene su Huffington Post.

    “I braccianti privati di diritti socio-sindacali e sottoposti a condizioni di segregazione fisica e sociale hanno deciso di associarsi e di coalizzarsi per dare vita alla “Lega dei Braccianti” al fine di affermare la propria dignità lungo la filiera del cibo. La Lega Braccianti, che verrà lanciata ufficialmente nella giornata odierna in concomitanza con l’anniversario della nascita di Giuseppe Di Vittorio per onorarne la memoria, vuole essere uno strumento di riscatto dalla miseria socio-lavorativa per l’insieme dei braccianti”, spiega Soumahoro.

    “Il diritto di associazione e la libertà di coalizzarsi sono strumenti indispensabili di cui gli invisibili sfruttati dispongono per emanciparsi dalle loro disumane condizioni socio-lavorative. Tuttavia, la longevità di questa unione risiede nel senso di fratellanza, di solidarietà e di altruismo degli stessi invisibili che sono accumunati dalla volontà di conquistare il diritto ad avere dei diritti, di conseguire i diritti basilari degli esseri umani e di ricercare il diritto alla felicità”, aggiunge il sindacalista salito agli onori della cronaca durante le manifestazioni nella piana di Gioia Tauro per la morte del bracciante Soumaila Sacko, ucciso a colpi di fucile a giugno del 2018.

    “Questo desiderio degli invisibili (accomunati da ideali condivisi) di marciare insieme verso un orizzonte comune deve essere accompagnato da una convinta volontà di un sano protagonismo diretto capace di spingerli a prendere in prima persona la parola per rappresentare le sofferenze, le contraddizioni e le istanze di cui sono portatori. Questa postura di emancipazione culturale richiede tuttavia anche una convinzione di ideali, una rettitudine morale e una perseveranza del pensiero e dell’agire. Giuseppe Di Vittorio, di cui oggi ricorre l’anniversario della nascita, incarnò questi valori nelle sue numerose e difficili lotte bracciantili svolte nei campi delle terre foggiane”, scrive ancora l’attivista.

    Ed è proprio in quelle terre, a Borgo Mezzanone, che sarà inaugurata la prima “Casa dei diritti e della dignità Giuseppe Di Vittorio”, “un luogo di comunione e di costruzione di una nuova coscienza per la libertà e per la giustizia”, aggiunge il sindacalista, che a giugno scorso ha lanciato l’iniziativa degli “Stati Popolari” per chiedere agli esponenti del governo impegnati negli “Stati generali dell’Economia” di includere nei piani di rilancio post Covid anche le condizioni socio-economiche dei lavoratori sfruttati. “Questa inedita forma di associazione bracciantile sarà per i braccianti un “presidio di libertà” al fine di “ricercare la via del proprio sviluppo, della propria difesa, e d’un maggiore benessere economico e spirituale”, come disse Giuseppe Di Vittorio”, conclude Soumahoro.

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