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    Il paradosso della Figc: gli azzurri si inginocchieranno perché lo faranno anche gli avversari

    "L'assurda non-posizione della Figc contro il razzismo è segno di vigliaccheria e confusione": il commento di Giulio Cavalli

    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 29 Giu. 2021 alle 10:21 Aggiornato il 29 Giu. 2021 alle 10:22

    No, quello di Chiellini non è stato un “lapsus”: in questi Europei la Figc ce la sta mettendo tutta per apparire stupida, vigliacca, ignorante e confusa. Se c’era un modo immaginabile per sbagliare tutte le scelte, comunicarle male e riuscire a scontentare tutti la Nazionale di calcio ci sta riuscendo perfettamente.

    Comincia tutto il 19 giugno quando prima della partita con il Galles in cinque decidono di inginocchiarsi per esprimere solidarietà al movimento Black Lives Matters e più in generale all’antirazzismo mentre gli altri se ne stanno beatamente in piedi. Il presidente della Figc Gravina scrive un comunicato stampa in cui ci fa sapere che la Figc non c’entra e che aderire alla campagna antirazzista sia stata una scelta personale di quei cinque. Non sia mai che l’Italia possa essere associata ai diritti, avranno pensato dalle parti della federazione.

    Poi ci fanno sapere che non si inginocchieranno perché “la politica deve restare fuori dal calcio” come se esistesse una politica divisa tra razzisti e antirazzisti. Una roba indecente e folle. Sabato è il turno di Chiellini che ci dice che no, che loro il “nazismo” lo combattono in un’altra maniera. Quale sia la maniera non si capisce bene ma i razzisti possono esultare per i loro patrioti che stanno in piedi, pur strisciando.

    Ora siamo al punto più basso: la Figc ci fa sapere che nella prossima partita con il Belgio cambia tutto (contrordine compagni!) e ci si inginocchia. Qualcuno potrebbe perfino sperare che ci sia stata una riflessione sulla responsabilità pubblica e sul valore di certi simboli e invece questi ci fanno sapere che si inginocchieranno per solidarietà al Belgio. Anzi, ancora più puerili: si inginocchieranno perché si inginocchiano anche gli avversari, probabilmente hanno paura che vengano male le foto da bordo campo. E ancora: dicono che non si tratta di un’adesione alla campagna Black Lives Matter contro il razzismo.

    In sostanza il messaggio della Nazionale è “mi inginocchio ma rivendico il diritto di fregarmene”. Fuori dal campo la strategia è quella dell’ignavia, del dilettantismo comunicativo e dell’inettitudine. Prendono una “non posizione”, si inginocchianicchiano, fanno finta. Vorrebbero essere eroici e invece ballano la danza macabra dei pavidi.

    No, il problema non era Chiellini. Il tema è una Figc che si dimostra perfetta rappresentazione della classe dirigente italiana: inadeguata, fuori dal tempo e concentrata a non scontentare nessuno. E infatti finisce per collezionare pessime figure con tutti.

    Leggi anche: L’occasione mancata dagli Azzurri che scelgono di non inginocchiarsi contro il razzismo

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