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“Sono figlio di comunisti e sto con Salvini”: il rettore dell’Università di Salerno si candida con la Lega

Aurelio Tommasetti; Matteo Salvini
Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 17 Apr. 2019 alle 11:13 Aggiornato il 17 Apr. 2019 alle 11:20

È figlio di fieri comunisti, ma alle elezioni Europee si candida con la Lega, al Sud. Aurelio Tommasetti, 52 anni, è il rettore dell’Università di Salerno e ha deciso di scendere in campo per correre alle prossime elezioni accanto a Matteo Salvini.

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Tommasetti rivela la stima nei confronti del leader leghista, “c’è un bel dialogo con lui, penso si possano portare in Europa energia giusta belle idee”.

Il rettore, nonostante le avances del Pd campano di Vincenzo De Luca e di Forza Italia, ha scelto Salvini. Ha le idee chiare, Tommasetti, che parla del suo programma politico e lo riassume in “giovani, sud, Europa”. E spiega: “Con i giovani lavoro da sempre, ho scelto loro, anziché le imprese: laurea a 22 anni in Economia e Commercio alla Federico II, ordinario a 38 anni. E ogni anno all’Unisa abbiamo assunto quasi 100 persone, solo per una virtuosa gestione delle risorse”.

Tommasetti arriva da una famiglia di sinistra. Il padre, morto da poco, non ha mai rivestito impegni pubblici, come specifica il rettore, ma, sì, era proprio di sinistra. “È autentica quella radice dei miei, e mi interesserà capire cosa ne pensano mia madre, mia sorella..”, continua ancora Tommasetti.

A proposito della politica portata avanti dalla Lega in materia di migranti, il rettore dell’Università di Salerno non si sbilancia troppo. “Non entrerei subito, così drasticamente nei temi. Ripeto: una campagna va organizzata, ci sono pensieri da articolare”, spiega.

Invece è semplice – insiste la giornalista Conchita Sonnino – dire se la linea dei porti chiusi imbarazzi o meno: “Ma no, non la mettiamo in questi termini. Imbarazzo no. Quale imbarazzo? Se anche gli italiani hanno votato così…”, risponde lui, che specifica che “bisogna tenere conto dell’espressione popolare, i numeri hanno il loro peso”.

Non si definisce leghista, ma “liberale”, Tommasetti, che scende in politica “perché penso di poter esser utile. E per mia ambizione”.

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