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Etna, terremoto di magnitudo 4.8 a Catania: 28 feriti, case crollate e gente in strada

È il terremoto più violento da quando è iniziato lo sciame sismico a causa dell'eruzione dell'Etna

Di Redazione TPI
Pubblicato il 26 Dic. 2018 alle 09:32 Aggiornato il 26 Dic. 2018 alle 15:23

Un terremoto di magnitudo 4.8 è stato registrato alle 3.19 della notte tra il 25 e il 26 dicembre in provincia di Catania, con epicentro tra Viagrande e Trecastagni.  È la scossa violenta da quando è iniziato lo sciame sismico a causa dell’eruzione dell’Etna.

I centri nei quali si sono registrati maggiori danni sono Fleri e Santa Venerina. 28 persone sono rimaste ferite, in maniera non grave. Nei comuni interessanti dal sisma la gente è scesa in strada impaurita durante la notte (qui i video e le foto).

A Fleri sono crollati muri di alcune case, a Santa Venerina invece i calcinacci dalla facciata della chiesa di Santa Maria del Carmelo in Bongiardo.

Sempre a Fleri, un uomo di 80 anni è stato estratto dalle macerie della propria abitazione. L’uomo è ferito ma non è in pericolo di vita. Il prefetto ha aperto le scuole per ospitare le persone che non se la sentono di rientrare a casa.

È stato chiuso in via precauzionale un tratto dell’autostrada A18 Catania-Messina, tra i caselli di Acireale e Giarre, per sospette lesioni dell’asfalto in seguito alla scossa.

L’aeroporto internazionale di Catania, invece, che aveva subito rallentamenti nei giorni scorsi a causa dell’attività eruttiva dell’Etna, è pienamente operativo.

L’ex Iena Dino Giarrusso, candidato alle scorse elezioni politiche con il Movimento Cinque Stelle, è stato tra le persone svegliate dal sisma e ha testimoniato quanto stava accadendo su Twitter.

“A Viagrande la scossa è stata veramente forte. Usciamo di casa, ma invito tutti alla calma”, ha scritto.


Lo sciame sismico sull’Etna prosegue dalla mattina del 24 dicembre, quando è iniziata l’eruzione del vulcano. Da allora sono state registrate oltre 700 scosse.

Secondo quanto registrato dall’Ingv, la durata dell’eruzione dipende “da quanto magma ha in corpo il vulcano”. A spiegarlo è Marco Neri, ricercatore dell’Istituto reduce da un’escursione nell’area. Per il momento, fortunatamente, non c’è alcun pericolo per i centri abitati.

“Le eruzioni laterali – sottolinea Neri – possono durare anche poche ore, oppure molti mesi. Quando le eruzioni durano abbastanza a lungo (mesi o anni), le colate laviche hanno la possibilità di estendersi oltre il limite orientale della valle del Bove, minacciando quindi i centri urbani abitati”.

L’aeroporto di Catania. L’aeroporto catanese di Fontanarossa, che aveva subito rallentamenti a causa dell’attività eruttiva dell’Etna, è ora pienamente in funzione.

L’eruzione. L’eruzione dell’Etna è iniziata lunedì 24 dicembre. Tutti i crateri del vulcano catanese erano in fase attiva: Bocca nuova, il cratere Nord est e anche parte di quello Sud est. L’attività eruttiva ha provocato anche uno sciame sismico, avvertito chiaramente in tutta la provincia di Catania.

Sui social sono state diffuse immagini del vulcano in eruzione, con un’altissima colonna di fumo grigio e nero che si solleva dai vari crateri. Cenere e lapilli sono chiaramente visibili da tutta Catania e dal mare.

> QUI LE FOTO DELL’ERUZIONE DELL’ETNA NELLA VIGILIA DI NATALE

Nel frattempo, si sta cercando di capire da che parte sta iniziando la fase del cosiddetto parossismo vulcanico, che interessa cioè tutti quei fenomeni esplosivi con i quali il vulcano entra in attività.

Si tratta infatti del momento più pericoloso, quello che accompagna i terremoti di natura vulcanica con il lancio di materiali di varia grandezza, cui segue la fase di eruzione vera e propria.

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