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    Tari in bolletta come il Canone Rai: la proposta della Lega in un emendamento alla manovra

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Dic. 2018 alle 13:22 Aggiornato il 20 Dic. 2018 alle 15:19

    La Tari nella bolletta della luce. Proprio come avviene per il Canone Rai. Questa la proposta della Lega contenuta in un emendamento alla manovra presentato in Commissione Bilancio al Senato.

    L’obiettivo del Carroccio è sfruttare il metodo “Canone Rai” per garantire ai Comuni un’entrata sicura: le amministrazioni in dissesto o pre dissesto potranno chiedere alle aziende di vendita di energia elettrica di inserire in bolletta il pagamento della Tari.

    Ma l’emendamento, che tanto ha fatto infuriare le associazioni dei consumatori “potrebbe saltare” secondo quanto dichiarato dal sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia, a margine dei lavori della commissione Bilancio del Senato. 

    “A me piacerebbe” ha spiegato Garavaglia “ma non so se riusciamo, c’e’ qualche ritrosia” sull’emendamento alla manovra. La misura, ha aggiunto, aiuterebbe i comuni “visto che vanno in dissesto perché non si pagano le tasse”. 

    Al momento si tratta soltanto di una proposta che dovrà essere discussa in commissione Bilancio al Senato contestualmente all’approvazione con maxi-emendamento della legge finanziaria dopo il via libera della Commissione europea. 

    La proposta leghista, quindi, introduce la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce, ma non riguarderebbe tutte le amministrazioni locali. Sarebbero interessati soltanto i Comuni in situazioni di dissesto e che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario.

    L’ipotesi della Lega, però, non piace alle associazioni dei consumatori che parlano di misura “assurda, ingiusta e incostituzionale”. 

    “La soluzione non è certo quella di aggravare la spesa bimestrale dei cittadini, che già a fatica arrivano a fine mese” avverte Alessandro Petruzzi, vicepresidente di Federconsumatori con delega all’energia.

    In questo modo, “invece di pagare due volte l’anno i cittadini pagherebbero circa 53,50 euro in più ogni bimestre”, aggravando – è la denuncia –  la spesa già elevata per la bolletta elettrica, su cui già pesano oneri di sistemi insostenibili e rincari elevati”, attacca Alessandro Petruzzi, vicepresidente di Federconsumatori con delega all’energia.

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