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    Stupro Circumvesuviana: ecco perché il Riesame ha scarcerato i tre ragazzi 🎧

    TPI ha letto le motivazioni. Per i giudici la ragazza ha mentito

    Di Nello Trocchia
    Pubblicato il 4 Apr. 2019 alle 19:51 Aggiornato il 4 Apr. 2019 alle 20:22

    [ 🎧 Questo articolo di Nello Trocchia è disponibile anche come audio-notizia, ascoltala qui sopra 🎧].

    Il tribunale del Riesame di Napoli, ottava sezione, ha deciso di accogliere il ricorso degli avvocati dei due indagati per violenza sessuale di gruppo, annullando l’ordinanza di custodia cautelare che li teneva in carcere. Oggi è stato scarcerato anche il terzo ragazzo. Ma perché il collegio ha deciso la scarcerazione?

    TPI.it ha letto l’ordinanza del Tribunale che ha rimesso in libertà uno degli indagati, Alessandro Sbrescia, che chiarisce che gli elementi emersi dall’attività investigativa “non assurgono a quel livello di gravità necessario per l’emissione di una misura cautelare personale”.

    > Stupro Circumvesuviana: la ragazza ha mentito [leggi la notizia]

    Secondo i giudici quanto accaduto alla Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano non fu stupro.

    La giovane vittima avrebbe mentito, secondo i giudici, infatti sono “emersi molteplici elementi indicatori di assoluta inattendibilità della dichiarante, principale fonte di prova”.

    La ragazza si definisce bugiarda patologica

    Il Riesame ha valutato la documentazione sanitaria della giovane: e da questa si evince che la ragazza è affetta da un grave disturbo ossessivo compulsivo. Lei stessa si definisce bugiarda patologica.

    Nel provvedimento poi i giudici passano al vaglio le altre fonti di prova, e in particolare gli eventuali riscontri derivanti dalle telecamere.

    Emerge dalla visione dei filmanti che la ragazza “entra spontaneamente in ascensore, senza essere spinta smentendo il dato dichiarativo peraltro contraddittorio della ragazza”.

    Rispetto all’eventuale trappola nella quale fu attirata, il documento recita:

    “Non sono visibili in tale fase della vicenda manifestazioni non verbali di dissenso né segni di pressione da parte dell’indagato”.

    I giudici valutano anche le immagini successive alla denunciata violenza, dalle quali emergerebbe “una situazione connotata da esteriore tranquillità”.

    Ma confermano che, più tardi, la ragazza scoppiò in una crisi di pianto prima di avvisare un passante che poi chiamò il 118.

    Il Riesame esclude anche la configurabilità di una violenza sessuale derivante dall’abuso di un’eventuale “condizione di inferiorità psichica della persona offesa”.

    Ed è grazie a queste motivazioni che i ragazzi, indagati del reato di violenza sessuale, sono stati scarcerati.

    Il Riesame ritiene la ragazza non credibile e ha bocciato il lavoro svolto dalla Procura della Repubblica di Napoli che ora potrebbe ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione.

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