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Spataro si sfoga dopo lo scontro con Salvini: “Questo ormai è il Paese in cui viviamo”

Credit: Getty Images

Il procuratore di Torino andrà in pensione il 14 dicembre. "Poi partirò. Me ne andrò in Cambogia. Sto contando i giorni"

Di TPI
Pubblicato il 5 Dic. 2018 alle 09:35 Aggiornato il 5 Dic. 2018 alle 09:35

Armando Spataro si sfoga dopo lo scontro con Matteo Salvini. In un’intervista a La Stampa il procuratore di Torino annuncia che il 14 dicembre sarà il suo ultimo giorno di lavoro. E una volta in pensione partirà per un viaggio.

“Sto contando i giorni. Poi me ne andrò in Cambogia”, un Paese che, confessa, lo ha conquistato “per la dolcezza degli animi e le sofferenze vissute”.

Armando Spataro (qui la sua storia), difeso a spada tratta, tra. tanti, anche da Roberto Saviano, sorride amaro quando gli si fa notare che il ministro degli Interni, “con scarsa eleganza”, lo ha invitato a lasciare al più presto l’incarico per andarsene in pensione. “Che ci dobbiamo fare? È quello che ormai ci riserva il Paese”.

La rabbia di Spataro non è tanto per quello che definisce “lo sfottò” nei suoi confronti. “Su quello ci rido sopra”. Ad amareggiarlo è il fatto che, oggi, in politica, “avere certi atteggiamenti paga. Ed è questo che mi preoccupa di più”.

Le sue parole sono chiare e dure: “Che ci vuoi fare? Tutto ormai fa spettacolo”.

Scontro Spataro – Salvini | Interviene Bonafede

Chiamato in causa da più parti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede scegliere di restare super partes nello scontro: “Mi schiero dalla parte dei cittadini che si chiedono dove c’è stato un cortocircuito comunicativo”.

Quello che interessa Bonafede “è sapere chi è il responsabile di questo cortocircuito. Ciò deve essere chiarito”.

Ma, è convinto, “sarà molto semplice da chiarire: Salvini ha tutti gli elementi per farlo”, aggiunge Bonafede, sottolineando che “le indagini devono essere portate avanti nel rispetto di tutte le regole: non ho alcun dubbio che sia Salvini che Spataro volessero fare un’azione e comunicare la loro azione nell’assoluto rispetto delle esigenze di sicurezza”.

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