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Gli immigrati in Italia producono più ricchezza dell’intera Croazia

Credit: Afp

È il risultato del settimo rapporto della Fondazione Leone Moressa sull'economia dell'immigrazione, che è stato presentato alla Farnesina alla presenza, tra gli altri, del presidente dell'Inps Tito Boeri

Di Andrea Lanzetta
Pubblicato il 18 Ott. 2017 alle 13:11 Aggiornato il 18 Ott. 2017 alle 13:16

In Italia ci sono almeno 2,4 milioni di immigrati che lavorano e che nel solo 2016 hanno prodotto una ricchezza pari a oltre 130 miliardi di euro, corrispondenti all’8,9 per cento del Pil, maggiore del prodotto interno lordo di paesi come Ungheria, Croazia o Slovenia. A riportarlo è il settimo rapporto della fondazione Leone Moressa presentato alla Farnesina il 18 ottobre.

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In totale esistono almeno 250 milioni di migranti nel mondo, pari al 3 per cento della popolazione di tutto il pianeta, tra cui 65 milioni sono profughi. Nel 2016, secondo il rapporto della fondazione Leone Moressa, sono oltre cinque milioni gli immigrati regolari in Italia, aumentati dello 0,1 per cento rispetto al 2015.

Dove lavorano?

Oltre il 20 per cento degli immigrati regolari che lavorano in Italia, si trovano in Lombardia, la regione che vede la quota maggiore di ricchezza prodotta da cittadini stranieri, oltre un quarto del totale, pari a 35,4 miliardi di euro.

Un’altra quota consistente di lavoratori immigrati regolari si registra in Emilia Romagna, dove il rapporto tra la ricchezza prodotta e il numero di cittadini stranieri regolari raggiunge il massimo grado rispetto al resto delle regioni italiane.

I dati peggiori in questo senso si registrano in Sicilia, Basilicata, Puglia e Sardegna, dove il rapporto tra ricchezza prodotta e numero di immigrati regolari non raggiunge il 4 per cento.

Quali settori sono interessati?

Tra questi, quasi la metà lavora nell’ambito dei servizi, il 17,5 per cento è impiegato nel settore manifatturiero,  mentre ristorazione e strutture ricettive, edilizia e commercio occupano ciascuno almeno il 10 per cento degli immigrati occupati.

Oltre il 30 per cento degli immigrati regolari in Italia svolge un lavoro manuale non qualificato. Secondo il rapporto, il totale degli immigrati che lavorano in Italia rappresenta il 10,5 per cento di tutti gli occupati, cresciuto rispetto al 2009, quando questo dato era pari al 7,9 per cento.

Degli oltre 130 miliardi di euro di Pil prodotti dagli immigrati, quasi la metà provengono dal settore dei servizi, mentre almeno 26 miliardi sono generati da quello manifatturiero.

Altri settori interessati dall’economia dell’immigrazione in Italia, sono quello quello delle costruzioni, con oltre 12 miliardi di euro prodotti, e quello del commercio, in particolare al dettaglio, che ha generato nel 2016 almeno 11,6 miliardi di euro di ricchezza.

Il settore della ristorazione e delle strutture ricettive come alberghi e B&B raggiunge quasi i 10 miliardi di euro, mentre nell’agricoltura, gli immigrati in Italia hanno prodotto più di 5,5 miliardi di euro nel 2016.

Quanta ricchezza producono?

Tutti questi numeri comportano un contributo economico all’Italia da parte degli immigrati pari a 11,5 miliardi di di euro di contributi previdenziali, 7,2 miliardi di Irpef versata e oltre 570 mila imprese create da cittadini stranieri.

“Negli ultimi sei anni, gli immigrati regolari presenti in Italia hanno versato almeno 50 miliardi di euro di contributi all’Inps”, ha detto Stefano Solari, direttore scientifico del rapporto, al quotidiano economico Il Sole 24 Ore.

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