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Cos’è la scabbia e come si cura

 Per quanto estremamente diffusa, la scabbia resta una "patologia banale", come viene definita dal ministero della Salute, per la quale si dispone di farmaci efficaci e a basso costo

Di Laura Melissari
Pubblicato il 30 Ago. 2018 alle 11:00 Aggiornato il 30 Ago. 2018 alle 11:20

Dal 20 agosto 2018 la nave militare Diciotti è ferma al porto di Catania e i migranti a bordo, tranne i minori non accompagnati, non possono scendere.(Qui abbiamo spiegato la vicenda).

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è salito sulla nave per verificare le condizioni dei migranti. 

Come racconta al Corriere della sera, Patronaggio afferma: “Ho constatato che sono quasi tutti affetti da scabbia. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso”.

Ma cos’è la scabbia? E come si cura?

Che cos’è la scabbia

La scabbia è una malattia della pelle più diffusa di quanto si pensi. Ogni anno nel mondo vengono colpiti milioni di persone senza distinzioni di sesso ed etnia.

Per quanto estremamente diffusa, la scabbia resta una “patologia banale”, come viene definita dal ministero della Salute, per la quale si dispone di farmaci efficaci e a basso costo.

Si tratta di un’infezione contagiosa della pelle che può essere contratta dagli esseri umani e da altri animali.

L’Organizzazione mondiale della Sanità l’ha classificata come una patologia legata all’acqua. La malattia è causata dall’acaro sacropetes scabiei, un piccolo parassita non visibile a occhio nudo che si inocula sotto la pelle.

Dopo l’accoppiamento il maschio adulto rimane sulla cute mentre la femmina depone le uova sotto la superficie cutanea, dove vive in genere 30 giorni. Le larve attive emergono dopo 3-4 giorni e invadono la cute circostante, che appare arrossata e rilevata. Il sintomo più comune è il prurito intenso.

Provoca un intenso prurito allergico. La malattia si trasmette tramite il contatto diretto della pelle, e i rischi di contagio sono molto alti se il contatto è prolungato. In genere bastano 15-20 minuti. I primi sintomi compaiono circa 4-6 settimane dopo il contagio.

La scabbia si riscontra più frequentemente nelle aree affollate in condizione di vita non igieniche. A livello mondiale a partire dal 2009 si stima che si verifichino 300 milioni di casi di scabbia ogni anno.

Nelle aree geografiche in cui è comune la scabbia può essere diagnosticata clinicamente quando il prurito diffuso si presenta insieme a lesioni. Il segno caratteristico della scabbia sono le tane degli acari scavate all’interno della pelle.

Si localizza soprattutto tra le pieghe delle dita, ai genitali, inguine, alle mammelle ed alle ascelle.

Se si sospetta la malattia si raccomanda di rivolgersi al medico e di non applicare alcun prodotto sulla pelle. L’uso improprio di alcuni farmaci potrebbe rendere più difficile una corretta diagnosi.

Come si cura la scabbia

La cura più efficace per la scabbia è la permetrina. Si applica dal collo in più prima di andare a letto e si lascia in posa dalle 8 alle 14 ore. Basta una sola applicazione in caso di infestazioni lievi.

Nei casi più gravi bisogna fare un’altra applicazione a distanza di 7 giorni dopo la prima.

La permetrina, sottoforma di pomata o lozione, può dare una sensazione pungente o di bruciore e prurito, ma tollerabile.

Al posto della permetrina, a volte, possono essere somministrati altri farmaci, come il crotamitone, l’ivermectina, il lindano o lo zolfo.

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