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Scontro nel governo, Salvini: “Senza fondi per le pensioni di invalidità non voteremo il reddito di cittadinanza”

Di Laura Melissari
Pubblicato il 9 Gen. 2019 alle 16:22

Ennesimo fronte di scontro nella maggioranza. Il ministro Matteo Salvini, poco dopo le accese polemiche sull’accoglienza dei migranti di Sea Watch, ha dichiarato: “Senza fondi per le pensioni di invalidità non voteremo il reddito di cittadinanza. Non è una ripicca, magari c’è stata una distrazione, ma faceva parte dell’accordo”.

La Lega è preoccupata del fatto che nel decreto che attuerà il reddito di cittadinanza, non ci sia alcun dettaglio sui soldi da destinare ai disabili, anche se fonti vicine a Di Maio assicurano che “i disabili che vivono al di sotto della soglia di povertà vedranno aumentate le loro pensioni a 780 euro”.

“Le promesse vanno mantenute: o ci sono fondi per disabili o altrimenti non va bene!”, ha ribadito su Twitter Salvini.

“Nel reddito di cittadinanza c’è già un’attenzione ai disabili, ma se ci sono suggerimenti li analizzeremo, ci metteremo intorno a un tavolo e anche questa volta risolveremo la situazione”, ha detto il premier Conte cercando la mediazione tra i due alleati di governo.

Anche il ministro per la Famiglia, il leghista Lorenzo Fontana ha espresso i suoi timori: “Nella bozza di decreto sul reddito e pensioni di cittadinanza presentata alla riunione di preconsiglio di questo pomeriggio non sono previsti interventi diretti per l’innalzamento delle pensioni di inabilità né adeguati aiuti alle famiglie con disabili e numerose. Senza risposte concrete alle richieste del mondo della disabilità e delle famiglie questa bozza non avrà il nostro supporto”, ha detto.

Conte sostiene però di avere aumentato i fondi ai disabili: “C’è una legge delega su un nuovo codice sui diritti dei disabili”, ha detto il premier.

Il M5s non comprende le polemiche che arrivano dalla Lega, sostenendo che ormai 4 mesi fa è stata stabilita l’inclusione dei disabili sotto la soglia di povertà nel reddito di cittadinanza.

Il direttore della Direzione Generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale del ministero del Lavoro, Raffaele Tangorra, aveva già spiegato il funzionamento del reddito al capo di gabinetto, chiarendo il meccanismo per i disabili.

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