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Caso Sarti, esplode la rabbia di Casalino. E il Pd chiede a Conte di sospenderlo

Di Redazione TPI
Pubblicato il 27 Feb. 2019 alle 15:50 Aggiornato il 28 Feb. 2019 alle 08:00

Il Caso Sarti è un nuovo terremoto, nel momento peggiore della sua storia recente, nel Movimento 5 stelle. Continua a tener banco la questione delle dimissioni della deputata dalla presidenza della Commissione giustizia di Montecitorio.

A finire travolto dalle polemiche è soprattutto Rocco Casalino, che ha deciso di rispondere pubblicamente all’ex esponente (si è autosospesa) del Movimento 5 stelle: “Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno. Se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti”.

Parole, quelle del portavoce del premier, che non hanno rasserenato gli animi, anzi. In prima fila, ovviamente, il Movimento 5 stelle che, tramite il deputato del Partito democratico e componente della commissione Giustizia, Carmelo Miceli, ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per “sapere se non ritenga doveroso effettuare opportune verifiche sul reale comportamento tenuto da Casalino sul caso Sarti, prima ancora che a farlo siano i magistrati”.

E, soprattutto, se, “in attesa che il caso venga chiarito completamente, non sia opportuno sospendere Casalino dall’incarico e dal relativo stipendio”, per “tutelare l’istituzione ‘Presidenza del Consiglio’ da un caso per ora solo politicamente imbarazzante ma che in futuro potrebbe avere sviluppi ben più pesanti”.

QUI TUTTO SULLA QUESTIONE SARTI-CASALINO

L’allora presidente della Commissione giustizia alla Camera, Giulia Sarti, avrebbe infatti denunciato l’ex fidanzato in riferimento al caso “Rimborsopoli” su “input” proprio di Rocco Casalino che – denuncia l’esponente Pd Miceli – “avrebbe invitato la deputata M5s a uscire così da una vicenda politicamente imbarazzante, a poche settimane dalle elezioni”.

“Nello scambio di messaggi con l’ex fidanzato, alla domanda su chi le avesse chiesto di denunciarlo, la deputata Sarti avrebbe risposto, secondo quanto riferiscono i quotidiani: ‘Me l’ha chiesto Ilaria con Rocco, per salvarmi la faccia’. Rocco sarebbe Rocco Casalino, il portavoce di Palazzo Chigi”, continua Miceli.

Sul caso è arrivata la richiesta di archiviazione dei pm di Rimini nei confronti dell’ex fidanzato in quanto la decisione di Sarti di scaricare le colpe sull’ex fidanzato sarebbe stata una “finzione per salvare il Movimento 5 stelle da un caso politicamente imbarazzante”.

“Se la ricostruzione agli atti dei pm di Rimini fosse confermata”, si legge in chiusura di interrogazione, “emergerebbe che Casalino avrebbe forzato una parlamentare della Repubblica a dichiarare il falso, pur di salvare il proprio partito da un caso politicamente imbarazzante”.

Dello stesso tono la richiesta dell’intero gruppo del Pd al presidente Conte di “venire in Aula a riferire dei fatti che hanno coinvolto il suo portavoce Rocco Casalino”.

Ad attaccare, stavolta, è Alessia Morani, vicepresidente del gruppo dem a Montecitorio.

Il motivo: “Il suo portavoce”, scrivono a Conte, “si è coperto, come risulta dagli atti processuali, di un reato gravissimo, quello dell’istigazione a delinquere. È del tutto evidente che Rocco Casalino non sta svolgendo un ruolo di garanzia, come quello di portavoce del presidente del Consiglio dei ministri, bensì un ruolo politico, di portavoce del Movimento 5 stelle”.

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