Roberto Spada, l’uomo che ha aggredito un giornalista del programma televisivo “Nemo, nessuno escluso”, è attualmente in libertà.
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L’uomo responsabile dell’aggressione è il fratello di Carmine Spada, boss di Ostia, detto ‘Romoletto’, condannato a 10 anni di carcere per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
Nello specifico, Roberto Spada ha aggredito il giornalista Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi della trasmissione che va in onda su Rai2.
Daniele Piervincenzi si era recato a Ostia per un servizio sull’endorsement che la famiglia Spada aveva fatto al candidato di CasaPound, Luca Marsella, alle recenti elezioni nel X municipio di Roma.
Le elezioni, tenutesi lo scorso 5 novembre, hanno visto un’affermazione di Casa Pound, che ha ottenuto il 9,08 per cento dei voti, e che potrà avere un ruolo decisivo al ballottaggio e in consiglio municipale.
Attualmente nei confronti di Spada esiste una denuncia per aggressione – documentata da un filmato diventato virale nelle ultime ore – ma l’uomo è ancora in libertà.
Questo perché non esiste nessuno dei presupposti previsti dal codice di procedura penale per l’arresto. Nello specifico:
- Manca la flagranza: Roberto Spada non è stato fermato nell’immediatezza del fatto.
- La denuncia, necessaria per procedere in un caso come questo, è stata presentata soltanto il giorno dopo.
- Se la vittima avesse denunciato subito il fatto, forse ci sarebbe stata una quasi flagranza.
- La prognosi di 30 giorni* configura il reato di lesioni lievi, punito con pena da 3 mesi a 3 anni di reclusione.
L’art. 582 del codice penale prevede le lesioni cosiddette “lievi” e “lievissime”: queste ultime sono espressamente disciplinate dal secondo comma e punite a querela della persona offesa, quando la prognosi non supera i venti giorni. Tra le prime rientrano, invece, le lesioni determinanti una malattia di durata compresa tra i 21 e i 40 giorni. In questo caso si può procedere d’ufficio e le sanzioni prevedono la reclusione da tre mesi a tre anni.
Le lesioni personali dolose “gravi” e “gravissime” rientrano, invece, tra le circostanze aggravanti di cui all’art. 583.
- L’arresto in flagranza è consentito solo per reati che prevedono una pena non inferiore a cinque anni.
Va ricordato che la lesione personale, in diritto penale, è il delitto previsto dall’art. 582 del codice penale italiano secondo cui: “Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.
“Se la malattia ha una durata non superiore ai venti giorni”, prosegue l’articolo, “e non concorre alcuna delle circostanze aggravanti previste negli artt. 583 e 585, ad eccezione di quelle indicate nel n. 1 e nell’ultima parte dell’articolo 577, il delitto è punibile a querela della persona offesa”.
Se non verranno configurati altri reati o aggravanti e se la prognosi rimarrà di 30 giorni (cosa che valuteranno i medici) la procura non potrà chiedere alcuna misura cautelare nei confronti di Roberto Spada.
Perché?
Per l’emanazione di una misura restrittiva il limite di pena previsto è di 4 anni. Per la custodia in carcere, il codice prevede una pena non inferiore a cinque anni.
E quindi il pubblico ministero, in assenza di aggravanti o di altri reati che possano configurarsi a seguito delle indagini che verranno svolte, non potrà richiedere alcuna misura cautelare.
Il video dell’aggressione:
*In una precedente versione dell’articolo la prognosi per il giornalista di Nemo era di 20 giorni, ora rettificata a 30.