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Riaprire i Navigli di Milano: il 28 novembre l’incontro per presentare i risultati della ricerca

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 26 Nov. 2018 alle 17:00 Aggiornato il 27 Nov. 2018 alle 18:02

Giovedì 28 novembre 2018 a Milano si tiene un incontro pubblico sulla Riapertura dei Navigli presso l’Auditorium dell’Assimpredil Ance di via San Maurilio 21 dalle 9,30 alle 13.

Lo dichiara in una nota l’Associazione Riaprire i Navigli che ha dedicato le maggiori energie di quest’ultimo anno a sviluppare una ricerca, nell’ambito dei Progetti Territoriali di Fondazione Cariplo, sul tema delle ricadute economiche e sociali della riapertura dei Navigli.

“Dopo tante discussioni e dibattiti sulla fattibilità generale del progetto, sulla opportunità di aprirlo integralmente o solo per piccole tratte – ha dichiarato il presidente Roberto Biscardini – oggi possiamo aprire una pagina nuova, un nuovo orizzonte. Si può affrontare una questione assolutamente più stimolante: e cioè valutare e in parte già quantificare tutti i vantaggi economici, occupazionali, sociali, territoriali e ambientali connessi alla riapertura dei Navigli.

Dimostreremo così con assoluta certezza, e forse persino per difetto, che riaprire i Navigli non è un costo, ma un investimento pubblico e sociale per tutta la città di Milano e tutta la Lombardia. Un’opera che produrrà in molti settori guadagni molto superiore al doppio del costo dell’investimento”.

L’analisi degli impatti socieconomici, in termini di generazione di maggiore reddito diffuso e di creazione di nuova occupazione, e l’analisi costi-benefici hanno infatti evidenziato come l’intervento di riapertura integrale dei Navigli costituisca un importante investimento in favore dello sviluppo economico e sociale del territorio milanese.

Il tema della fattibilità finanziaria, che è stata alla base dello studio, al pari della parte riguardante le possibili trasformazioni territoriali, è stata condotta prendendo in considerazione un orizzonte temporale di 30 anni (4 per la realizzazione dell’opera e 26 di gestione della stessa). Sulla base di queste ipotesi sono stati ricalcolati i costi totali dell’investimento che sono risultati essere sufficientemente modesti ed anche inferiori rispetto a quelli finora comunicati.

Così pure sono stati stimati i costi di gestione/manutenzione dell’opera. Lo studio ha altresì evidenziato tutta una serie di possibili cespiti o risparmi per il Comune di Milano che possono contribuire in misura significativa alla copertura dei costi di investimento e di gestione. Lo studio si è quindi dedicato sulla individuazione delle possibili opzioni e soluzioni innovative per il finanziamento di quest’opera. anche alla luce di analoghe esperienze a livello internazionale.

Un opera nuova da tanti punti di vista.

D’altra parte, la riapertura del Naviglio non dovrà essere la ricostruzione nostalgica di un paesaggio che non c’è più, bensì la costruzione di un nuovo paesaggio che qualificherà Milano verso un’ulteriore modernità. In fatti i Navigli riaperti non solo trasformeranno il paesaggio del centro insieme a quello di tutta la città, ma rivoluzionerà l’ambiente e l’economia della città impostando un nuovo paradigma di vita civile.

Se dall’apertura del Naviglio si sapranno trarre tutte le possibili ricadute positive, a Milano ci sarà meno traffico, più pedonalità, più verde, maggiore qualità della vita, e così Milano potrà accostarsi, in modo innovativo, alle futura modernità di una città ecologica, con meno inquinamento, con tecnologia predisposte ad usare l’acqua per risparmiare energia, predisposta alla rivoluzione dei mezzi elettrici e alle auto a giuda autonoma. Dentro una visone urbana e regionale strategicamente diversa da quella del passato.

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