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Bari, otto casi di morbillo in ospedale: contagiati dalla figlia di un no-vax

All’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, il focolaio sarebbe scoppiato anche per la tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 12 Nov. 2018 alle 10:59 Aggiornato il 12 Nov. 2018 alle 14:55

All’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari si sarebbero registrati otto casi di morbillo, molto probabile anche un nono ed è alto il rischio che ce ne potrebbero essere degli altri.

Il focolaio epidemico sarebbe scoppiato anche per via della tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge.

È quanto si legge sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno che ha diffuso la notizia. Il “caso indice” infatti, quello da cui è partito tutto, non sarebbe stato segnalato per tempo alle autorità di igiene pubblica quindi.

Secondo i primi accertamenti il contagio potrebbe essere stato innescato dalla figlia di genitori “no-vax”, contrari ai vaccini. Si tratta di una bambina di 10 anni ricoverata nel reparto Malattie infettive dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII del capoluogo pugliese.

“Il protocollo prevede che il vaccino venga somministrato a partire dai 13 mesi“, spiega a Repubblica Maria Chironna, direttrice del laboratorio di epidemiologia dell’Università, il centro di riferimento regionale per la conferma virologico molecolare (la sorveglianza epidemiologica è affidata invce alla professoressa Rosa Prato dell’Università di Foggia).

La catena del contagio avrebbe colpito anche tre adulti, scrive La Gazzetta del Mezzogiorno, per due dei quali c’è il responso delle analisi: è morbillo.

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