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Migrante senza biglietto muore gettandosi dal treno. “Meglio lui di un altro”

L'incidente è avvenuto in provincia di Vercelli

Il ragazzo, un 33 enne nigeriano, aveva un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari e lavorava a Vercelli come imbianchino

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 27 Ott. 2018 alle 11:45 Aggiornato il 27 Ott. 2018 alle 11:45

Migrante senza biglietto treno morto – È morto lanciandosi dal finestrino del treno in corsa per sfuggire ai controllori. È la storia di un ragazzo di 33 anni, di origini nigeriane e con regolare permesso di soggiorno, che giovedì 25 ottobre 2018 ha tentato una disperata fuga dai controllori della polizia ferroviaria nel vercellese.

“Meglio che si sia ucciso uno così che un’altra persona”, avrebbe detto davanti a diversi testimoni una dipendente delle Ferrovie dello Stato, in servizio alla stazione di Santhià, negli attimi successivi alla tragedia.

Il commento sprezzante è stato ascoltato da un consigliere comunale del Pd di Biella, Paolo Furia, che ha denunciato l’episodio sulla sua pagina Facebook e ha chiesto l’intervento del ministro Salvini.

L’incidente è avvenuto su un treno regionale intorno alle 11 di mattina tra San Germano Vercellese e Olcenengo, in provincia di Vercelli.

Secondo la ricostruzione, la vittima è salita sul treno in stato di agitazione. Si è diretto verso la carrozza del capotreno e ha iniziato a bussare con forza contro la porta.

Gli agenti hanno provato a tranquillizzarlo, ma il ragazzo ne ha aggredito uno con uno morso, ha aperto un finestrino ed è riuscito a buttarsi, nonostante il capotreno e i poliziotti abbiano cercato di fermarlo tenendolo per le gambe.

Le ragioni del gesto rimangono ancora sconosciute. Il 33 enne che lavorava com imbianchino, era sbarcato a Lampedusa nel 2011, aveva ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari dalla questura di Bergamo e ora stava aspettando il rinnovo.

Nello zaino che aveva con sé e che hanno ritrovato i soccorritori – sul posto è arrivato anche l’elisoccorso del 118 – c’erano solo i suoi documenti e poco altro, nulla che possa aiutare gli inquirenti della questura di Vercelli a fare chiarezza sull’accaduto.

La circolazione è ripresa circa due ore dopo a senso unico alternato e regolare dalle 15.30.

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