Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Mattarella: “I migranti sono i nuovi schiavi, non si deve guardare altrove”

Credit: Afp

In occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, il Presidente della Repubblica ha ribadito la condanna contro ogni forma di schiavitù

Di Marta Facchini
Pubblicato il 30 Lug. 2018 alle 10:22 Aggiornato il 17 Ago. 2018 alle 18:20

“La schiavitù ha rappresentato una delle maggiori vergogne dell’umanità”. A ricordarlo in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sottolinea come oggi “il fenomeno migratorio sia il terreno agevole per nuove schiavitù”.

Per Mattarella, “la Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani ci impone di ribadire la condanna e la battaglia della comunità internazionale contro ogni forma di schiavitù, vecchia e nuova. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro denuncia che sono circa 40 milioni le persone vittime; di queste, quasi 25 milioni sono costrette al lavoro forzato e 15 milioni a forme di matrimonio forzato”.

Numeri impressionanti, secondo il Presidente della Repubblica, che ricorda come le Nazioni Unite abbiano adottato l’obiettivo di eliminare il traffico di esseri umani entro il 2030. “Si tratta di degenerazioni della nostra società, piaghe da sradicare con fermezza che interrogano le nostre coscienze e ci chiamano a una reazione morale, a una risposta adeguata con un maggiore impegno culturale e civile”.

“Ogni giorno migliaia di persone pongono a rischio la propria vita e quella dei propri cari per mare e per terra, in condizioni disperate; una tragedia figlia delle guerre, della povertà, dell’instabilità dello sviluppo precario, alimentata e sfruttata da ignobili trafficanti di esseri umani, che li avviano a un futuro di sopraffazioni: sfruttamento lavorativo, adozioni illegali, prelievo di organi, reclutamento da parte della criminalità organizzata, sfruttamento sessuale”, ha aggiunto.

“Nessun paese è immune da questa sistematica violazione della dignità umana che interpella la responsabilità della comunità internazionale nella sua interezza, rifuggendo la tentazione di guardare altrove. Soltanto la cooperazione può sconfiggere questo fenomeno, con una Unione Europea consapevole dei propri valori e delle proprie responsabilità”, ha concluso.

Secondo l’ultimo rapporto di Save The Children, “Piccoli schiavi invisibili”, nel mondo circa 10 milioni di bambini e adolescenti sono stati costretti in stato di schiavitù, venduti e sfruttati a fini sessuali e lavorativi. A livello globale, almeno 1 vittima su 4 è un bambino o un adolescente.

A subire le violazioni più devastanti sono, in particolare, bambini, bambine e adolescenti in fuga da paesi gravati da povertà, guerre, discriminazione, disuguaglianza di genere e mancato accesso all’istruzione.

Secondo stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), della Fondazione Walk Free in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) 1 , nel 2016 oltre 40 milioni di persone sarebbero state costrette in stato di schiavitù su scala globale. Di queste, circa 29 milioni, ossia una maggioranza pari al 71 per cento, sarebbero donne e ragazze, mentre i restanti 11 milioni, pari al 29 per cento, sarebbero uomini e ragazzi.

Non è facile tracciare, in Italia, i contorni di un fenomeno che resta per la gran parte sommerso. Dai dati del Dipartimento per le Pari Opportunità, nell’ambito del Piano Nazionale Anti-Tratta, nel corso del 2017 le vittime minori di tratta e sfruttamento inserite in protezione sono state complessivamente 200, di cui 196 ragazze e 4 ragazzi.

Una recente indagine di OIM evidenzia come negli ultimi tre anni il numero delle potenziali vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale arrivate via mare in Italia sia aumentato del 600 per cento. Fenomeno che l’OIM ritiene possa riguardare circa l’80 per cento delle ragazze, spesso minorenni, arrivate dalla Nigeria, il cui numero è passato da 1.500 nel 2014 a oltre 11.000 nel 2016.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version