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Marcia della Pace, gli organizzatori: “Diamo il Nobel per la Pace a Mimmo Lucano”

Secondo gli organizzatori, in 100mila hanno sfilato per il tradizionale corteo da Perugia ad Assisi

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 7 Ott. 2018 alle 18:14

Sono circa 100mila, secondo gli organizzatori, le persone che domenica 7 ottobre 2018 hanno partecipato alla ormai tradizionale Marcia della Pace tra Perugia e Assisi.

L’iniziativa, bagnata dalla pioggia, è stata caratterizzata dai messaggi di solidarietà in favore di Domenico Lucano, sindaco di Riace, agli arresti domiciliari dal 2 ottobre per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per presunti illeciti nell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti.

Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace e organizzatore dell’iniziativa, ha auspicato durante il suo intervento che a Lucano venga dato il Premio Nobel per la Pace.

“Insopportabile ciò che sta avvenendo attorno a noi in questi giorni. Basta con l’attacco alla dignità e ai diritti fondamentali delle persone, basta attaccare chi salva le vite in mare, basta attaccare chi accoglie”, ha detto Lotti. “Abbiamo bisogno di prenderci per mano in questo cammino, oggi riscopriamo insieme la bellezza di camminare insieme, perché nessuno deve essere lasciato indietro”.

A Perugia sono arrivati circa 10mila studenti provenienti da ogni parte d’Italia, oltre a centinaia di pullman di associazioni e amministrazioni locali.

Dietro i giovani, che hanno sventolato bandiere della pace e dell’Europa, hanno sfilato 286 gonfaloni dii Comuni, Regioni e Province.

Il corteo ha percorso circa 15 chilometri dai giardini del Frontone di Perugia fino a piazza San Francesco e al Sacro convento di Assisi, dove è intervenuto monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi.

Dal palco hanno parlato, tra gli altri, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha letto le parole di Aldo Capitini, il coordinatore Enti Locali per la Pace e i Diritti, Andrea Ferrari, e il presidente dell’Fnsi, Giuseppe Giulietti.

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